Mps 'bocciato', Rossi scrive a Renzi: "Chiedo al Governo di intervenire"

"Ritengo che dovrebbe intervenire lo stesso Governo, entrando temporaneamente nel capitale" sostiene il governatore della Toscana. Gli fa eco il sindaco Bruno Valentini: "Mps è la prima azienda toscana e la terza banca italiana con 26 mila dipendenti e milioni di clienti" / MPS CHIUDE LA GIORNATA IN BORSA A -7,05 / TONFO IN BORSA / MPS 'BOCCIATO', SI APRE IL CAPITOLO FUSIONE / MPS, ALLO STUDIO IL RINVIO DEI MONTI BOND

Rocca Salimbeni sede di Mps

Rocca Salimbeni sede di Mps

Siena, 31 ottobre 2014 - Si sentono ancora le conseguenze della bocciatura agli stress test della Bce sui titoli di Monte dei Paschi in Piazza Affari. Mps resta in asta di volatilità: dopo aver tentato di tornare agli scambi rientrando in una 'finestra' durata pochi minuti, il titolo è stato nuovamente congelato e cede il 7,2% teorico a 0,656 euro.

Le autorità locali chiedono un intervento del Governo per risollevare la situazione. Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana, ha inviato oggi una lettera al presidente del Consiglio Matteo Renzi in cui propone per risolvere i problemi di capitalizzazione di Banca Mps emersi dagli stress test della Bce "ritengo che dovrebbe intervenire lo stesso Governo, entrando temporaneamente nel capitale". Nel documento Rossi paventa "il definitivo sradicamento di Banca Mps da Siena", e chiede una soluzione grazie a cui "si salvaguardi l'autonomia della Banca e si mantenga la direzione nella città di Siena".

Un intervento del Governo italiano per salvare Banca Mps sarebbe "il segno di un riscatto per l'intero Paese, che non può assoggettarsi alle decisioni che vengono prese a Bruxelles", scrive il presidente della Regione. "Il sistema italiano - ha detto in una conferenza stampa - è stato sottoposto a stress test eccessivi, che figurano uno scenario catastrofico per i prossimi anni. Anche Banca Mps era sulla strada del risanamento, grazie alle ristrutturazioni accettate dalla città e dai lavoratori proposte da un management efficace e serio composto da Alessandro Profumo e da Fabrizio Viola".

"Chiedo al governo di intervenire - ha ribadito Rossi durante la conferenza stampa - lo sta già facendo Padoan dilazionando il pagamento dei Monti Bond e quindi dei 2 miliardi che vanno recuperati entro il 10 novembre, 1 miliardo circa potrà essere recuperato in questo modo. Forse Mps può vendere alcuni asset che non sono strategici: rimane meno di un miliardo. Sarebbe una disgrazia per la Toscana e per il Paese se, per meno di un miliardo, si facesse un'aggregazione in cui il Monte dei Paschi sparisce".

Secondo il presidente della Regione Toscana "Mps può restare una grande banca italiana", e per questo lancia il suo appello "perché si tuteli l'autonomia, l'indipendenza e la permanenza della direzione nella città di Siena". Rossi ha sottolineato che "la banca vive di fiducia e vende fiducia: questa situazione di incertezza rischia di portare Mps a uno stato di coma dal quale sarà difficile riprendersi. Bisogna ridare fiducia all'attuale management, lo devono fare a livello nazionale. Faccio un appello a tutto il governo, a Matteo Renzi in modo particolare, si intervenga quanto prima per tutelare il lavoro. Non dobbiamo avere remore, non ci dobbiamo peritare".

Gli fa eco il sindaco di Siena Bruno Valentini: "Abbiamo bisogno di un intervento tempestivo per aiutare Banca Mps a superare una condizione di estrema difficoltà prodotta dal risultato degli stress test". "Bisogna continuare nella verifica delle responsabilità, politiche e giudiziarie, che sono all'origine dell'attuale difficoltà - ha aggiunto Valentini accogliendo l'iniziativa del presidente Enrico Rossi -. Ma, allo stesso tempo, dobbiamo ridare un futuro alla banca non scordando mai che Mps è la prima azienda toscana e la terza banca italiana con 26 mila dipendenti e milioni di clienti". "La vicenda - ha concluso il sindaco - riguarda l'intero Paese e il governo e la Banca d'Italia non possono stare a guardare".