"Save the Torre": i selfie dei turisti in piazza dei Miracoli diventano 'opera d'arte'

L'autrice della mostra è Chiara Tarfano, videomaker pisana. Appuntamento da oggi al cincelub Arsenale

"Save the Torre"

"Save the Torre"

Pisa, 9 ottobre 2014 - Nella hall del cineclub Arsenale una mostra curiosa e suggestiva: "Save The Torre" di Chiara Tarfano (da oggi al 12 ottobre in vicolo Scaramucci). Un'idea nata dall'osservazione di ciò che ci sta accanto, dall'attenzione per la ripetizione delle azioni, giorno dopo giorno, nel tempo. Percorrere quotidianamente la stessa strada per andare a lavoro può trasformarsi in un'occasione creativa. 

Così Chiara Tarfano, video maker pisana da sempre attenta al sociale e a coglierne le molte facce, costeggiando ogni mattina Piazza dei Miracoli ha incontrato il fenomeno dei "selfisti della torre pendente", definizione impropria perché c'è sempre qualcuno che scatta dietro e dentro ogni scena. Tutti sono intenti a immortalarsi "reggendo" più o meno fantasiosamente il celebre simbolo di Pisa, ormai metafora universale del restare sospesi, in equilibrio precario.Con un semplice touch dal suo Iphone Chiara ha cominciato a collezionare spaccati di vita quotidiana di migliaia di passanti che da tutto il mondo arrivano nella città toscana, anche solo per scattare quella foto.  Se nelle pose dei turisti la Torre c'è sempre e riveste ogni volta un ruolo differente, che strizza l'occhio spesso a simbologie falliche, quando non è oggetto del gesto onnipotente del protagonista che la fa danzare o la sorregge nelle più strampalate modalità per non farla cadere al suolo, al contrario nelle composizioni dell'autrice pisana la torre pendente non si vede mai. E quando si rivela lei, la Torre, allora non ci sono scenette e persone, ma il tempo sembra arrestarsi, come in un'apparizione mistica. Centinaia sono gli scatti raccolti, i tableaux costruiti nella composizione dell'inquadratura, prima con un vecchio modello 3GS, la cui sgranatura d'immagine risulta quasi poetica e senza alcun ritocco, per scelta, poi con un più avanzato 5 con miglior definizione qualitativa dello scatto. Un gioco di sguardi fra l'autrice e i protagonisti, turisti giapponesi, americani, tedeschi cinesi e tanti altri, in gruppo o da soli insieme al "fantasma" del campanile di fama mondiale. Save the Torre è così diventato un progetto di antropologia sociale per quadri, una drammaturgia ironica e originale di un fenomeno comune, che attraverso la fotografia restituisce la molteplicità d'identità e storie che attraversano la Piazza. Save the Torre è recentemente diventato un profilo Instagram curato dalla stessa autrice, con oltre 500 followers conquistati in meno di due settimane.