"Vogliamo ripartire con Ringhio". Petroni tende la mano a Gattuso

Lorenzo a La Nazione: «Mio padre si scuserà con la città»

Lorenzo Petroni

Lorenzo Petroni

Pisa 1 settembre 2016. «Desidero in primo luogo premettere che la mia volontà di vendere è seria e reale, purtroppo senza mio padre non ho l’esperienza e lo spessore per gestire rapporti complessi come quello con Gattuso e Lucchesi che mio padre aveva dopo Gallarate ricostruito in modo proficuo e positivo». Lorenzo Petroni accetta di parlare con La Nazione e tende la mano alla città, al tecnico dimissionario e anche alla squadra ammettendo le responsabilità della sua famiglia per il caos che si è determinato ma anche respingendo al mittente le accuse per l’esito negativo della trattativa saltata con Equitativa.

A questo punto cosa succede al Pisa? State organizzando e con quale allenatore la partita di domenica?

“Questo è il punto centrale di tutto, ho il grande rimpianto che fino al 18 luglio era stato tutto gestito alla perfezione da Lucchesi, Gattuso e mio padre. L'obiettivo principale sul quale stiamo lavorando notte e giorno e' quello di dare continuità al progetto sportivo che si è interrotto a fine luglio . Non abbiamo acconsentito a fughe dalla rosa e stiamo lavorando in queste ore per fare in modo che la squadra torni unita e determinata con Gattuso ed in sintonia con la società”.

Siete interessati, e come pensate di farlo, a ricucire un rapporto con la città?

“Premesso che ritengo che mio padre alla pari di Lucchesi e Gattuso abbia dato un contributo importante per raggiungere la B e premesso che ritengo il provvedimento che ha colpito una persona mai condannata neppure in primo grado e a tre anni dai fatti di cui viene imputato giuridicamente immotivato ho la certezza che sia intenzione di mio padre chiedere scusa alla città ed ai tifosi perché della situazione di oggi, a differenza di quella che si determinò prima e dopo Foggia , si ritiene seppur incolpevolmente responsabile. Ripeto se non fosse andato agli arresti domiciliari oggi ci godremmo la B nella migliore condizione possibile e questo è un rimpianto ed una responsabilità solo sua . Ritengo giusto che si scusi a prescindere di come sarà evoluta la situazione quando sarà in condizione di farlo”.

Siete in contatto con Giulio Gravina per la cessione totale o parziale delle quote societarie? E a che prezzo?

“E' ovvio, come già detto, che non sono in grado da solo di gestire la società e neppure posso venderla senza che venga pagato il prezzo. Per questo ho chiesto a mio zio Giulio Gravina se, visto che era interessato ad entrare nel mondo del calcio, fosse disponibile a darmi una mano affiancandomi nella gestione dato che il nostro problema non è quello economico finanziario ma di gestione societaria , mi sta aiutando e gliene sono grato”.

I problemi personali tra la sua famiglia e Gattuso e Lucchesi hanno influenzato la trattativa con il fondo di Dubai?

“Non vi sono, per quanto mi riguarda, problemi personali con Gattuso e con Lucchesi anzi ritengo che la situazione in cui la mia famiglia si è venuta a trovare sia stata una sfortuna per noi ma anche per Loro. La situazione che si e' creata a fine luglio è molto diversa rispetto a quella di Foggia . La trattativa con il fondo di Dubai ha avuto come ostacoli le modalità di pagamento e l' interim di gestione dall'accettazione dell'offerta alla vendita dato che sul prezzo abbiamo fatto, per quanto ci riguarda, dei passi significativi”.

Il presidente della Figc, Carlo Tavecchio, ha evocato l'esclusione dal campionato per il Pisa. Come risponde ai timori delle istituzioni calcistiche nazionali? “Comprendo la posizione del presidente Tavecchio e del presidente Abodi. Per quanto mi riguarda stiamo preparandoci all'incontro di Empoli, seppur con evidenti difficoltà e quindi non ci saranno motivi per esclusioni di sorta. Voglio rassicurare le Istituzioni calcistiche nazionali che faremo di tutto per rispettare ogni regola del campionato”.