Va in shock anafilattico durante l'esame radiologico, muore nell’ambulatorio

I medici hanno provato a rianimarlo per un’ora. Aperta un’inchiesta

Una tac, tra gli esami che richiedono spesso lunghe liste di attesa

Una tac, tra gli esami che richiedono spesso lunghe liste di attesa

Pisa, 5 ottobre 2017 - Doveva essere un controllo periodico all’interno del percorso di follow-up dopo la terapia oncologica. Invece, improvvisamente, si è tramutata in una tragedia.

Protagonista un 69enne che l’altro pomeriggio doveva sottoporsi ad una tomografia assiale computerizzata con il mezzo di contrasto all’interno della radiologia dell’Azienda Ospedaliero Universitaria pisana a cui si era già sottoposto altre volte senza complicanze.

L’esame era iniziato da pochi minuti quando l’uomo, che stava bene e che si era recato nel reparto da solo, è andato in arresto cardiaco. Immediatamente il medico radiologo che stava effettuando la tc è intervenuto prestando tutte le procedure d’urgenza previste dal protocollo di rianimazione cardiovascolare con la somministrazione dell’adrenalina e l’uso del defibrillatore. Non solo. Immediatamente è intervenuto anche il medico anestesista presente nel reparto come in tutti i turni tc in cui è prevista la somministrazione del mezzo di contrasto.

E per oltre un’ora i due medici hanno fatto l’impossibile per salvare la vita del paziente. Purtroppo, però, il cuore del 69enne non ha più ripreso a battere e i sanitari non hanno potuto far altro, una volta constatato il decesso, che avvisare i parenti dell’uomo i quali si sono precipitati in ospedale nella disperazione più totale.

«Com’è stato possibile?», hanno continuato a ripetere tra le lacrime agli agenti del posto fisso di polizia a cui si sono subito rivolti per presentare un esposto-denuncia e chiedere che venga eseguita un’autopsia che stabilisca cosa possa avere causato la morte del loro congiunto. I pubblici ufficiali hanno subito informato sia la procura della Repubblica che ha aperto un fascicolo, ma anche la direzione aziendale che, a sua volta, ha avviato un’indagine interna affidata alla commissione del rischio clinico.

La reazione avversa al mezzo di contrasto, infatti è rara e imprevedibile, soprattutto nel caso di pazienti sani, come il 69enne, che aveva tutti i requisiti per un esame sicuro. Eppure l’altro pomeriggio qualcosa di imprevedibile è successo. Il paziente stava bene e, come detto, si è recato in Radiologia da solo per affrontare un esame che sicuramente riteneva di routine e che aveva già effettuato in passato.

Dopo aver risposto alle domande dello specialista e aver compilato il modulo sul consenso informato è entrato nei locali della tc dove il personale in servizio gli ha somministrato il mezzo di contrasto iodato. Sono passati alcuni minuti ed è iniziata la tomografia assiale computerizzata, ma improvvisamente c’è stato lo shock anafilattico.

Un’ipotesi rara, ma probabile. Secondo i dati di letteratura l’incidenza di qualsiasi reazione avversa da mezzi di contrasto iodati, infatti, è del 15% e la maggior parte di queste reazioni sono lievi e non richiedono trattamento. Ma proprio perché imprevedibili i sanitari sono pronti a intervenire subito. Come ha fatto il medico radiologo di turno che si è immediatamente reso conto di quanto stava succedendo e ha subito avviato le procedure di rianimazione. Un analogo caso si era verificato una settimana fa, ma in quel caso il paziente ha reagito prontamente alla rianimazione cardiovascolare. Sarà, dunque, l’autopsia a stabilire cosa possa essere successo.