Il Tar accoglie il ricorso delle Guardie di città

Bloccata la sospensione di 30 giorni disposta dal prefetto dopo la tragica rapina

L’amministratore unico Mariano Bizzarri Ollandini

L’amministratore unico Mariano Bizzarri Ollandini

Pisa, 6 novembre 2015 - Il Corpo Guardie di Città può proseguire la sua attività. Il Tribunale amministrativo regionale ha accolto, infatti, il ricorso proposto dall’istituto di vigilanza, guidato dall’amministratore unico Mariano Bizzarri Ollandini, ed ha sospeso la ‘sospensione’ della licenza disposta dal prefetto Attilio Visconti con un decreto firmato lo scorso 27 ottobre.

«Considerato che il ricorso, ad un sommario esame allo stato degli atti, – scrive il presidente della Seconda sezione Saverio Romano – non sembra manifestamente infondato» questo Tribunale «accoglie l’istanza di misura cautelare provvisoria e per l’effetto sospende l’esecuzione del provvedimento impugnato». Una decisione, quella del Tar, che non entra nel merito del ricorso che sarà, invece, affrontato nella «trattazione collegiale» in «camera di consiglio» il prossimo 3 dicembre.

Nessuno stop, dunque, alle attività del Corpo Guardie di Città, che, altrimenti sulla base di quanto aveva disposto il prefetto a partire dal prossimo 11 novembre avrebbero dovuto «fermarsi» per trenta giorni. Una sospensiva, quella del Tar, accolta con moderata soddisfazione all’interno dell’istituto di vigilanza e che è stata immediatamente comunicata a tutti i clienti. «E’ solo un primo passo – riconoscevano ieri sera alcuni dei lavoratori –, ma almeno il nostro lavoro può proseguire».

Il prefetto aveva disposto la sospensione a seguito delle ispezioni scattate all’indomani della tragica rapina dello scorso 13 agosto quando il dipendente Simone Paolini, con i titoli autorizzativi per svolgere l’attività scaduti da sei mesi, uccise, sparandogli due colpi di pistola, un rapinatore (guardia giurata in congedo temporaneo appartenente allo stesso istituto), Davide Giuliani, che tentò di farsi consegnare l’incasso del Palabingo di Navacchio. Dalle ispezioni condotte dalla polizia di Stato, dai carabinieri, dalla guardia di finanza e dall’ispettorato del lavoro erano emerse alcune irregolarità amministrative riguardo alla gestione del personale in servizio all’sitituto di vigilanza. Oltre alla sospensione per trenta giorni, la cui attuazione era stata differita per consentire all’istituto «l’attivazione di misure necessarie a evitare situazioni di potenziale pericolo per la sicurezza delle strutture di maggiore vulnerabilità gestite» dall’istituto stesso, il decreto del prefetto prevede l’applicazione di una sazione amministrativa di 40mila euro.