
Creare all’interno dei tribunali sezioni specializzate nella violenza domestica, accompagnare le vittime anche nelle fasi successive al processo e soprattutto educare i più giovani per sradicare pregiudizi e ignoranza. È l’obiettivo del disegno di legge che la senatrice Susanna Campione (Fratelli d’Italia) sta illustrando in Toscana dopo averlo presentato a giugno in Senato. Prossima tappa il 14 ottobre alle 10 al Sant’Agostino con l’incontro “Violenza domestica: inizia la rivoluzione culturale".
Perché in Toscana?
"Qui sono stata eletta senatrice e inoltre mio marito è toscano, mentre io sono romana".
Cosa l’ha spinta a elaborare il ddl as 754?
"Prende le mosse dalla mia professione di avvocato che si prende cura di questa materia. Ho voluto trasferire la mia esperienza sul campo. La prima parte prevede norme di modifica del codice penale e del codice di procedura penale. La seconda punta a rimuovere ostacoli".
Ci faccia un esempio.
"Servono sezioni specializzate del tribunale. È capitato che giudici non preparati in materia abbiano emesso sentenze errate perché non avevano capito cosa avevano davanti. Parlo di vittime reticenti, chi fa denuncia e poi la ritira, chi la integra o chi torna insieme all’uomo violento. Fattori che hanno portato quei giudici a ritenere la denuncia infondata. Idem la polizia giudiziaria".
In che senso?
"È il primo interlocutore in cui si imbatte la vittima di violenza: devono capire che la donna non sta millantando. È importante anche l’assistenza post-processuale della persona offesa. Una volta che ha vinto il processo si spengono le luci e viene abbandonata, sebbene sia ancora traumattizzata. Va invece accompagnata a reinserirsi nella vita sociale".
Infine il mondo della scuola.
"Ho pensato a una norma per inserire l’educazione al rispetto. Significa insegnare ai ragazzini, futuri uomini, di rispettare le donne e alle ragazzine di rispettare se stesse. Quando dicono ’il mio fidanzatino mi ha dato uno schiaffo’ devono capire che non è amore, ma violenza".
Daniele Masseglia