"Venite, picchiano la mamma"

Bambino chiama il 112 e salva la madre dal compagno violento

Violenza sulle donne (archivio)

Violenza sulle donne (archivio)

Viareggio, 11 luglio 2019 - «Pronto, venite per favore, stanno picchiando la mamma...». La vocina era decisa anche se inzuppata dai singhiozzi. E i carabinieri della Compagnia di Viareggio, dopo averla sentita alla cornetta del centralino, sono scattati come saette. Dall’altra parte del telefono, infatti, c’era un bimbo di 12 anni, spettatore da pochi minuti di una scena da incubo: il cazzottone assestato dal babbo sulla guancia sinistra della mamma. Proprio lì nel salotto di casa.

L’ennesimo episodio, secondo quanto denunciato ai militari proprio dal figlio, dopo 4 anni di tormenti, minacce e violenze. Ai quali sia il bimbo di 12 anni che la sorella già maggiorenne, hanno sempre assistito impietriti. Pochi giorni fa però, di fronte al nuovo raptus di violenza del padre-padrone, un 48enne che lavora in Lucchesia, è stato il piccolo a difendere la mamma dalla raffica di botte. Il litigio era scoppiato per futili motivi, amplificati dalla rabbia del 48enne, imbenzinato d’alcol. Ed è lì, dopo quel colpo assestato dall’uomo alla compagna (con 7 giorni di prognosi), che il figlio si è attaccato al telefono, chiamando il 112.

Quella che i militari si sono trovati di fronte è stata una famiglia distrutta dalla violenza. Il sacco è stato vuotato proprio dal piccolo che ha raccontato ai militari 4 anni da incubo: continue minacce di morte, offese e botte vere e proprie alla mamma. Minacce di morte e offese, invece, verso la sorella maggiorenne. Due giorni fa il gup del tribunale di Lucca, Antonia Aracri, ha convalidato la procedura cautelare di allontanamento urgente dalla casa familiari, nei confronti del 48enne. Il racconto choc è stato confermato dalla donna, per la quale è stata attivata la procedura del Codice Rosa. L’uomo è accusato, al momento, di violenza privata, minacce e lesioni. I problemi del padre-padrone, sarebbero iniziati in seguito a un forte abuso d’alcol che, stando a quanto ricostruito, lo ha portato ad essere sempre più brutale verso figlia e compagna. Tutte e due liberate, almeno per ora, dalla vocina singhiozzante di quel bambino. Coraggiosa più di ogni silenzio.

Claudio Capanni