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Vietato giocare. La provocazione di Aldo Dolcetti

La mostra "Vietato Giocare" di Aldo Dolcetti a Pietrasanta esplora il legame tra calcio e arte, invitando a riflettere sull'importanza del gioco nella vita umana. Opere che uniscono scultura e pittura, trasformando la galleria in un campo da calcio. Da non perdere fino al 20 giugno.

Vietato giocare. La provocazione di Aldo Dolcetti

Il gioco come cosa seria e liberazione, così come l’arte. Ecco che la galleria si trasforma magicamente in un campo da calcio. Si è aperta ieri al Sølo Creative Room in via XX Settembre, "Vietato Giocare", la prima personale dove Aldo Dolcetti dichiara apertamente la sua appartenenza al mondo del calcio, prendendo da esso elementi e idee per attivare un pensiero più generale e contemporaneo. Dopo una carriera di alto livello come calciatore e poi allenatore, Dolcetti coinvolge in una riflessione in più direzioni. La prima riguarda l’attitudine al gioco che è presente nella vita umana da sempre precedendo la cultura. Infatti, gli animali e i bambini giocano istintivamente e possiamo così sostenere che l’attività ludica sia nel nostro dna. Il titolo della mostra segnala invece un problema: sottovalutiamo l’importanza dell’attività ricreativa al punto di vietarla? Dolcetti invita a non rispettare il divieto, ma a giocare il più possibile e a qualunque età. La galleria è trasformata in un campo di gioco utilizzando erba verde artificiale su cui Dolcetti ha di-segnato linee, curve, dischetti per creare uno

spazio laboratorio coinvolgente. Sono però i palloni le opere principali presentate, un po’ sculture e un po’ pitture, pur mantenendo la loro possibilità originaria di oggetti essenziali al gioco. Sono anch’essi ricoperti di vegetazione varia e tra le foglie ecco sbucare uno o più occhi con zigomi e sopracciglia. La terza nota si riferisce all’installazione principale, semplice, simbolica e un po’ inquietante: una doppia forca. Si tratta

di una struttura a T con due palloni che scendono appesi alla corda. Serviva a migliorare la tecnica calcistica attraverso la ripetizione del gesto ma è stata praticamente abbandonata. La mostra sarà visitabile fino al 20 giugno tutti i giorni dalle 16 alle 21