
Gruppi di giovani si ritrovano nella corte privata a ridosso di piazza Matteotti. Brutti giri fino a notte fonda. Raccolte decine di firme e chiesti più controlli.
Durante l’emergenza Covid veniva usato come nascondiglio per non farsi beccare dai controlli. E da allora ha cominciato a diventare uno dei principali luoghi di ritrovo dei giovani, grazie appunto alla sua posizione protetta. Peccato però che il rifugio sotto l’arco, sul lato mare di piazza Matteotti (nella foto), sia un’area privata composta da case più una palestra. Se fosse frequentata da un gruppo di chierichetti nessuno avrebbe da ridire. Il fatto, invece, è che i gruppi di giovani sono sempre più numerosi – anche una ventina, tutti tra i 15 e i 20 anni – e tutt’altro che pacifici. Canale delle gronde danneggiate, una telecamera spaccata e testimonianze su brutti giri la dipingono come una zona su cui andrebbero accesi i riflettori. In passato veniva usata anche come punto di spaccio e il timore degli abitanti è che il fenomeno possa ripetersi.
La loro esasperazione si taglia a fette, lo dimostra la raccolta di oltre 30 firme, poi inviate alla polizia municipale, e le segnalazioni fatte a polizia e carabinieri a causa del binomio degrado-disagio che si verifica praticamente ogni giorno, dalle 17 in poi, nei weekend fino all’1 di notte. Le forze dell’ordine hanno invitato gli abitanti a segnalare con cartelli o cancelli che quella è proprietà privata: nel frattempo i cittadini chiedono che vengano fatti più controlli.
Daniele Masseglia