MARTINA DEL CHICCA
Cronaca

Addio a Valentino, morto in moto. I surfisti in mare per ricordarlo, silenzio nei locali

Fatale un incidente a Quiesa. Aveva 35 anni e un cuore generoso

Valentino Cerri mentre fa surf

Viareggio, 1 giugno 2017 - Il vento addosso, Valentino Cerri a cavallo della sua moto. Un po’ impolverato di terra, quella del suo piccolo campo a Quiesa. Dove si rifugiava per pensare e ritrovarsi quando il mare in bonaccia era troppo piatto per essere cavalcato; andava lì con la scusa di mettere in ordine, di annaffiare le piante. In quest’angolo di quiete del Massaciuccoli, in via del Molinaccio, si è scontrato contro l’ape di un pensionato, anche lui uscito per andare a rigovernare il suo orto. L’urto è violento, Valentino cade a terra ma è cosciente. Quando arrivano i sanitari si accorgono subito però che il trauma è serio. La corsa al pronto soccorso, l’operazione disperata al Versilia. Ma Valentino non ce la fa, muore.

Aveva 35 anni, e due vite. La prima leggera, incantata, felice. Il surf, gli amici, le risate sui banchi del Piaggia, le giornate sotto l’ombrellone al bagno Ester, il salto all’università, Firenze e discipline dello spettacolo, incoraggiato da papà Carlo, «il Thomas», e mamma Rosaria. Il futuro nel palmo di una mano, i viaggi da inventare, la sensazione che da via Coppino, dov’era cresciuto, si potesse raggiungere il mondo. Che nessun’onda avrebbe potuto infrangersi sui sogni di ragazzo. Poi il buio, un dolore enorme l’ha travolto. Era la mattina dell’8 novembre 2004 quando il suo migliore amico rimase vittima di un incidente sul lavoro. Dopo la morte di Matteo Valenti fuggì lontano Valentino, da solo nel deserto. Per sei mesi, ogni notte, ha cercato e ritrovato nei sogni l’amico Matteo. E’ tornato a Viareggio quando ha capito che Matteo c’era, che ci sarebbe sempre stato. In una spiritualità profonda, e nella sua famiglia solida come una scogliera, Valentino ha ricostruito la pace, ha riscoperto l’essenza della vita. Di cui aveva profondo rispetto, non l’avrebbe mai sfidata. Mai.

Venerdì mattina, alle 10, alla Croce Verde l’ultimo saluto a Valentino; un commiato civile nella sala Barsanti. Ristoranti e locali hanno interrotto le loro programmazioni, niente cene, niente musica. Ci sarà tempo, in quest’estate, per ritrovarsi al tavolino, per cantare. Non suoneranno da Olive a Cena, né al bar Irene, né al Cheers e dal Vige. Ieri è rimasto chiuso anche il Nuovo Mezzo Marinaio. A riprova che Valentino, con la sua attività di rappresentante di vini, non si era costruito solo una rete di clienti; ma aveva saputo tessere amicizie vere. Anche i surfisti viareggini, seduti in cerchio sulle loro tavole, mano per la mano, saluteranno il loro amico del mare.