BEPPE NELLI
Cronaca

Unioni Civili, corsa alla prima cerimonia: «Al Mamamia il primo sì d’Italia»

Bando per tutti i riti civili nei locali pubblici

Si sono dette sì in gondola, incuranti della pioggia: due donne, Amy e Nicole, americane

Viareggio, 12 maggio 2016 - Corsa al primato delle nozze gay. Non solo a chi celebrerà il primo sì a Viareggio, per il quale s’è già prenotato il sindaco Giorgio Del Ghingaro. Viareggio vuole essere il comune italiano dove sarà sancita la prima unione civile tra persone dello stesso sesso come introdotta dalla legge Cirinnà approvata oggi. E l’obiettivo è tenere la cerimonia proprio al Mamamia di Torre del Lago.

Di recente la giunta ha approvato il bando per la concessione dello status di casa comunale agli esercizi pubblici che ne faranno richiesta. Significa, per ragioni anche commerciali, consentire a ristoranti, alberghi, stabilimenti balneari, locali di intrattenimento, di celebrare proprio la cerimonia di stato civile delle nozze, senza limitarsi a ospitare il rinfresco o il banchetto con gli invitati. Una chance che al momento a Viareggio hanno solamente il Grand Hotel Principe di Piemonte e la Costa dei Barbari.

E l’assessore Valter Alberici ha già contatti coi gestori del Mamamia, interessato a ottenere lo status di casa comunale, con molte coppie gay in attesa di poter stringere l’unione civile. Proprio qua, in questo locale simbolo dell’emancipazione, l’amministrazione Del Ghingaro punta a celebrare le prime nozze gay d’Italia. Del resto anni fa proprio i fondatori del Mama, Alessio De Giorgi e Christian Panicucci, all’ambasciata francese di Roma a Palazzo Farnese strinsero simbolicamente il primo Pacs, patto civile riconosciuto Oltralpe ma non nel Belpaese (bello, ma non per tutti).

Del resto Viareggio è da sempre un’enclave a sé stante dentro la cattolicissima provincia di Lucca. Qua la laicità si vede anche al momento di dire sì. In città, ma anche a Torre del Lago, oramai i matrimoni civili «normali», ci si passi la brutta parola, tra uomo e donna, hanno superato i matrimoni concordatari: e non si poco, il rapporto è 1 a 3. Nel 2013 sono state celebrate 164 nozze civili contro appena 60 riti in chiesa; nel 2014 167 civili e 59 concordatari; l’anno scorso 170 civili e appena 52 matrimoni davanti al sacerdote. E così bando all’ipocrisia, visto che le statistiche mostrano che in Talia 6 matrimoni su 10 finiscono in divorzio.

All'ufficio di Stato civile però le funzionarie spiegano che la discrepanza è ingigantita dal fatto che tante coppie di forestieri scelgono di sposarsi a Viareggio, rito civile compreso, per gosersi la cerimonia di fronte al mare, e festeggiare in spiaggia. Tra tanti laici, presto, vedremo anche il sì di due uomini, e due donne, che si amano: unioni civili, non matrimoni, di fatto di serie B, ma pur sempre riconosciute per legge con importanti diritti e doveri per i coniugi.