Sono tanti nel passato di Gianluca Paul Seung gli episodi di violenze e minacce. Ma due in particolare furono di una gravità enorme. Segnali che vennero forse sottovalutati da parte delle istituzioni e che poi hanno portato alla tragica aggressione della dottoressa Barbara Capovani. I due episodi in questione sono l’aggressione a un medico di psichiatria dell’ospedale Versilia sfregiato al volto con una penna e le molestie sessuali ai danni di una tredicenne a Pietrasanta. Vediamo di ricostruire nel dettaglio entrambi gli episodi, perché tanto possono aggiungere per capire la personalità del 35enne torrelaghese arrestato domenica mattina all’alba dalla polizia con l’accusa di aver massacrato a bastonate la psichiatra che l’aveva avuto in cura a Pisa.
L’aggressione al dottor Mirko Martinucci avvenuta il 22 novembre 2012 al Ceser, Centro di salute mentale in via Comparini a Viareggio, è emblematica per capire la rabbia e l’odio che quel ragazzo, che all’epoca aveva 24 anni, nutriva proprio nei confronti degli psichiatri. Gli unici, che, forse, avrebbero invece potuto permettergli di curarsi adeguatamente. Quell’aggressione fu premeditata. Il Seung contestava al dottor Martinucci di avergli praticato quattro anni prima un Tso. A seguito del quale il Seung invece di proseguire sulla strada delle cure che il sistema sanitario poteva garantirgli cominciò a stalkerizzare il medico in questione e i suoi colleghi del reparto. Fino ad arrivare, quattro anni dopo, al 22 novembre 2012 (non a caso stesso giorno e mese del tso) quando al Cesar era in corso un convegno sulle giornate nazionali della sanità mentale. Seung aspettò una pausa dei lavori per aggredire il medico colpendolo con pugni e con una penna provocandogli ferite da taglio multiple al volto e la frattura dell’estremità distale delle ossa del naso. Poi, stando ai testimoni, rimase impassibile e si allontanò come se nulla fosse nella sala del rinfresco. Dove lo trovarono i carabinieri. Ai quali ammise che aveva premeditato l’aggressione. In tasca aveva ancora una penna roller a scatto di colore rosso. Il tutto finì però in un nulla di fatto perché il dottor Martinucci ritirò la querela di parte.
Non finì con la remissione della querela, bensì con gli arresti domiciliari l’altro episodio eclatante. Siamo al 6 maggio del 2018 quando fu arrestato dai vigili urbani di Pietrasanta intervenuti in soccorso di una tredicenne che era stata palpeggiata nelle parti intime dal Seung. La ragazzina era insieme ad alcuni suoi coetanei che per sfuggire al bruto si rifugiarono dentro un negozio e poi nella sede della locale Misericordia. Da qui la chiamata ai vigili urbani con la descrizione dettagliata di quel giovane maniaco. Che venne rintracciato dagli agenti in pochi minuti. Lo arrestarono con l’accusa di violenza sessuale nei confronti di una minorenne e Gianluca Paul Seung fu ristretto ai domiciliari.
Gli anni successivi non sono stati meno turbolenti. Dall’aggressione a una guardia giurata fuori del tribunale di Lucca a varie scorribande nel reparto di psichiatria dell’ospedale Versilia. Fino al tragico epilogo di venerdì sera quando ha aspettato fuori dell’ospedale di Pisa che uscisse la dottoressa Barbara Capovani per aggredirla a bastonate. Con un brutalità inaudita che hanno portato domenica alla morte della professionista originaria della Versilia.
Paolo Di Grazia