
Morì in vacanza in una stanza del b&b satura di monossido di carbonio, mentre l’amico riuscì a salvarsi dopo un lunghissimo ricovero. Ieri il tribunale di Trapani ha condannato Benedetta Serafico che gestiva il b&b "L’orchidea" di Trapani, Tuzza Augugliaro proprietaria dell’immobile e Bartolomeo Altese gestore del panificio al piano terra (dalle cui canne fumarie si sarebbe sprigionato il monossido). Giustizia per Fabio Maccheroni, 43
anni di Querceta, che la notte di Ferragosto 2016 spirò per intossicazione nella camere del b&b dove si trovava con l’amico Alessio Menicucci 37enne di Cascina, miracolosamente sopravvissuto: il giudice ha riconosciuto i tre colpevoli di omicidio colposo e lesioni gravissime condannando ciascuno alla pena di tre anni di reclusione (oltre al pagamento delle spese processuali) con interdizione dai pubblici uffici per cinque anni. Dovranno anche risarcire il danno a tutte le parti civili per la cui liquidazione sarà il giudice competente a stabilire; a titolo di provvisionale saranno tenuti al pagamento di 150mila euro a favore di Alessio Menicucci, di 25mila ciascuno per Mauro Menicucci, Nunziata Caccavale e Veronica Menicucci e di 100mila euro ciascuno per Ivana Doria e Serenella Maccheroni (in proprio e come eredi del notaio Emilio Maccheroni, papà di Fabio, scomparso in tempi recenti).
"Accogliendo le richieste dell’accusa – commenta l’avvocato Elena Libone che col collega Fabrizio Pelletti rappresentava i familiari di Maccheroni (mentre ad assistere Menicucci erano i legali Federica Del Macchia e Michela Pieracci) – il tribunale di Trapani ha riconosciuto la penale responsabilità di tutti gli imputati in questa dolorosissima vicenda, la condotta dei quali appare connotata da un grado di colpa particolarmente intenso. Con il processo è emerso che si è trattato purtroppo di una tragedia “annunciata”, che avrebbe dovuto - e potuto - essere evitata e in particolare che la proprietaria del b&b in cui la notte del 16 agosto 2016 vennero ospitati i due giovani ha ignorato, ripetutamente e deliberatamente, ogni segnale che le avrebbe consentito di risalire al cattivo funzionamento della canna fumaria da cui si sprigionarono le emissioni letali". Il fatto sconvolse l’intera Versilia dove Maccheroni era molto conosciuto: assieme all’amico Menicucci era in vacanza in Sicilia quando decisero di fermarsi nel b&b di Trapani. La mattina furono trovati a terra in quella stanza dalle finestre sigillate, dove il monossido killer esalato dal sottostante panificio li aveva sorpresi nella notte. Per Fabio non ci fu nulla da fare, Alessio, fisico sportivo, riuscì a salvarsi.
Francesca Navari