Viareggio, truffa Covid: denunciato titolare di pizzeria

La Guardia di finanza ha individuato 19 aziende che avrebbero percepito contributi a fondo perduto presentando false dichiarazioni

La Guardia di Finanza ha smascherato i furbetti di contributi Covid

La Guardia di Finanza ha smascherato i furbetti di contributi Covid

Viareggio, 12 aprile 2022  - Dichiaravano ricavi a picco per beneficiare dei contributi covid. La guardia di finanza ha denunciato per truffa e falso 19 imprese della provincia di Lucca: il caso più eclatante è quello di una notissima pizzeria del centro di Viareggio che ha autocertificato bilanci non veritieri per avere 25mila euro di bonus quando, in realtà, l’attività era cessata prima della pandemia. E’ la sintesi della vasta operazione condotta dai militari che hanno eseguito numerosi controlli di polizia economico-finanziaria riguardanti le frodi relative agli incentivi nazionali introdotti per fronteggiare l’emergenza sanitaria, riscontrando numerose irregolarità. In sostanza, a fronte di oltre 1 milione e mezzo di euro di contributi controllati, sono state rilevate 22 irregolarità e l’indebita percezione di oltre 370mila euro, con la denuncia di 19 persone per truffa, indebita percezione e falsità ideologica commessa da privato in atto pubblico: costoro, secondo le fiamme gialle, avrebbero percepito contributi a fondo perduto erogati dall’Agenzia delle Entrate (previsti dal decreto Rilancio) o beneficiato di finanziamenti bancari assististi da garanzia dello Stato (contemplati dal Decreto Liquidità). Nella maggior parte dei casi i beneficiari, per ottenere il contributo, hanno comunicato all’ufficio finanziario un fatturato nel corso del 2020 inferiore rispetto a quello realmente contabilizzato, al solo scopo di aumentare artificiosamente il calo dei ricavi rispetto al 2019 e, quindi, ottenere un contributo maggiore rispetto al dovuto.

Tra i casi più eclatanti appunto, i finanzieri del gruppo di Viareggio hanno verificato la posizione di una ditta individuale viareggina di ristorazione, il cui titolare aveva denunciato ricavi pari a 142.467,89 euro, beneficiando indebitamente di un finanziamento di 25mila euro. E aveva autocertificato che tali proventi risultavano dall’ultima dichiarazione fiscale presentata: dai riscontri è emerso che i ricavi indicati nella dichiarazione per quell’anno (2018) erano pari a 0 euro e la parte non è stata in grado di dimostrare che quanto autocertificato nell’istanza fosse supportato da qualsiasi altro documento commercialeamministrativo. Inoltre i militari hanno scoperto che, nonostante la partita Iva risultasse formalmente attiva, di fatto l’attività di pizzeria era cessata in epoca antecedente all’emergenza sanitaria, in virtù di un contratto di cessione di ramo d’azienda. Il titolare della ditta è stato denunciato alla Procura per indebita percezione di erogazioni pubbliche, il pm titolare delle indagini ha richiesto ed ottenuto dal gip l’emissione di un decreto di sequestro preventivo a concorrenza dell’importo indebitamente percepito pari ad 25mila euro.

Francesca Navari