
Una storia lunga 30 anni e piena di soddisfazioni. Poi la sofferta decisione di dare il bagno “Nautilus“ in gestione nel 2020, con un epilogo che abbiamo riportato giorni fa: l’asta giudiziaria di uno stabilimento che in origine valeva 1,5 milioni e che a maggio sarà battuto per 500mila euro. A spiegare i motivi di questa parabola è Stefania Bertozzi, co-proprietaria con il compagno Paolo Del Chicca (nella foto la coppia), i quali faranno causa contro i gestori. "Nonostante i problemi di salute di Paolo – racconta – sua madre e suo fratello hanno continuato ad occuparsi del bagno di giorno e io del ’Phone rock’ di notte. Nel 2019 abbiamo provato a vendere l’azienda, optando nel 2020 per l’affitto d’azienda, finalizzato dopo 3 anni all’eventuale acquisto, il che ci avrebbe consentito di pagare alla banca il mutuo da 320mila euro. In questi anni invece dai gestori, che hanno chiuso il ’Phone rock’, non abbiamo ricevuto niente, a partire dalla scusa del Covid. Avevamo anche consentito uno slittamento dei pagamenti, ma invano. Finché la banca ha proceduto con il pignoramento presso terzi. Da lì una lotta giudiziaria con 5 udienze a vuoto, consentendo loro di fare tre stagioni senza darci un centesimo. Infine l’asta: un dolore enorme per chi, come noi, acquistò il bagno nel 1985 e per chi ha vissuto l’epoca del ’Phone rock’".
Daniele Masseglia