"In questi 11 anni, con i familiari delle vittime e tanti cittadini di Viareggio che hanno vissuto da vicino la tragedia del 29 giugno, assieme a centinaia di ferrovieri di tutta Italia, abbiamo condiviso la battaglia per sicurezza, verità e giustizia. E lo rifaremmo con la stessa convinzione". Nonostante si trovino oggi a dover pagare personalmente 80mila euro di spese legali, i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza in ferrovia – Vincenzo Cito; Filippo Cufari; Dante De Angelis; Maurizio Giuntini; Alessandro Pellegatta e Giuseppe Pinto – metterebbero ancora, e ancora, le loro competenze, la loro esperienza, a disposizione. E si dichiarerebbero ancora come parti civili nel processo per far luce sulle cause che hanno determinato il deragliamento del treno merci alla stazione di Viareggio, la rottura di una cisterna carica di Gpl e l’esplosione che ha ucciso 32 persone e devastato le case e le vite oltre i binari.
La Corte di Cassazione, avendo escluso l’applicazione delle aggravanti previste per la violazione delle norme sulla sicurezza del lavoro per l’immane disastro ferroviario, ha delegittimato tutte le parti civili di rappresentanza dei lavoratori – sindacati e RLS – già riconosciute in primo e secondo grado, con la conseguenza degli addebiti economici destinate a risarcire agli imputati le ingenti spese legali dei primi due gradi di giudizio, oltreché a pagare le spese processuali del terzo grado.
L’associazione “Il mondo che vorrei“ - che riunisce i familiari delle vittime di quella notte – "sta a fianco di chi difende la vita umana". E così lancia un appello: "Chiediamo di non lasciare da solo chi ha lottato e ogni giorno lotta per la nostra sicurezza e per far emergere la verità sulla strage di Viareggio". Per questo sostengono la sottoscrizione in sostegno delle Rls: Iban IT96V0760103200001053269260 intestato a Dante De Angelis.
Per i versamenti la causale è: “Contributo di solidarietà per spese legali e processuali RLS Processo Viareggio”.
Martina Del Chicca