
Ottantamila euro: è quanto chiede, come risarcimento per le spese legali per il processo sulla strage di Viareggio, Ferrovie dello Stato a cinque ferrovieri rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, che si erano costituiti parte civile. La Cassazione ha riconosciuto, sì, la colpevolezza di molti dei 32 imputati ma, a differenza dei giudici di primo grado e di appello, non ha riconosciuto per il disastro l’aggravante dell’incidente sul lavoro e quindi ha escluso rls e sindacati dal procedimento.
Per sostenere i ferrovieri si sono già mobilitate tante associazioni, e con contributo di 1.500 euro partecipa alla sottoscrizione anche l’Assemblea 29 giugno, nata all’indomani del disastro per rivendicare verità e sicurezza sui binari. "Le misure di prevenzione e di protezione rivendicate in ogni dove, dopo il disastro ferroviario sono state fatte proprie con “raccomandazioni” dalla Direzione generale delle investigazioni ferroviarie del ministero delle infrastrutture e dei Trasporti e sancite nelle sentenze di primo grado e d’Appello. Assemblea – prosegue la nota – ha sempre sostenuto una partecipazione qualificata come parti civili di attivisti e delegati alla sicurezza, giudicando molto positivo il loro ruolo nel processo per l’accertamento della verità e per aver dimostrato coraggio e responsabilità". "Abbiamo imparato che la solidarietà non deve essere a senso unico: si dà e si riceve. Oggi questi cinque esempi da sostenere e da valorizzare. Abbandonarli, sarebbe una sconfitta".