REDAZIONE VIAREGGIO

Strage di Viareggio, ora tocca alla Cassazione. Lunedì è attesa la sentenza

La terza sezione penale della Corte è chiamata ad esaminare i ricorsi contro la sentenza emessa in appello-bis nel 2022 a Firenze

Strage di Viareggio, ora tocca alla Cassazione. Lunedì è attesa la sentenza

Viareggio (Lucca), 13 gennaio 2024 – Quello di lunedì prossimo, 15 gennaio, è il giorno in cui dovrebbe arrivare la sentenza della Cassazione sul disastro ferroviario del 29 giugno del 2009 a Viareggio. Un treno merci partito da Trecate, in Piemonte, e diretto a Gricignano, in Campania, deragliò poco dopo aver superato la stazione ferroviaria, scatenando un incendio che costò la vita a 32 persone.

I parenti delle vittime in presidio davanti alla Cassazione
I parenti delle vittime in presidio davanti alla Cassazione

La terza sezione penale della Corte è chiamata a esaminare ben 18 ricorsi contro la sentenza emessa in appello-bis a Firenze nel 2022: a impugnare la decisione dei giudici fiorentini sono stati i 13 imputati condannati, 4 responsabili civili (Trenitalia, Fs, Rfi e Cima Riparazioni) e Medicina democratica quale parte civile. In appello bis le condanne inflitte hanno riguardato l'ex ad di Rfi e Fs Mauro Moretti (5 anni), Vincenzo Soprano, ex ad di Trenitalia, e Michele Mario Elia, ex ad di Rfi (per entrambi 4 anni, 2 mesi e 20 giorni), Paolo Pizzadini, manager di Cima Riparazioni, e Daniele Gobbi Frattini, responsabile tecnico Cima riparazioni (per entrambi 2 anni, 10 mesi e 20 giorni) e Mario Castaldo, ex direttore divisione di Cargo Chemical (4 anni).

Condannati nel processo fiorentino, in sede di rinvio, anche dirigenti e tecnici di aziende ferroviarie austriache e tedesche addette al controllo e alla manutenzione dei carri merci: Uwe Kriebel, operaio dell'officina di Junghental addetto ai controlli, e Helmut Brodel, funzionario dirigente dell'officina Junghental di Hannover (per entrambi 4 anni e 5 mesi), Andreas Schroeter, tecnico di Junghental (4 anni e 8 mesi), Peter Linowski, ad di Gatx Rail Germania, e Rainer Kogelheide, ad di Gatx Rail Austria (per entrambi 6 anni), Roman Meyer, responsabile flotta carri di Gatx Austria (5 anni, 6 mesi e 20 giorni) e Johannes Mansbart, manager Gatx Rail Austria (5 anni e 4 mesi).

Nell'udienza pubblica del 4 dicembre scorso, la procura generale della Cassazione - rappresentata in aula dall'avvocato generale Pasquale Fimiani e dal sostituto pg Pietro Molino - ha sollecitato il rigetto di tutti i ricorsi e, quindi, la conferma della sentenza d'appello-bis. La procura generale ha anche definito "infondate" tutte le questioni di legittimità prospettate da alcune difese e riguardanti i termini di prescrizione del reato.

"Il leitmotiv di tutta questa vicenda - aveva detto nella sua requisitoria l'avvocato generale Fimiani - e' che non ci si è posti il problema della sicurezza del trasporto merci perché si dava priorità ad altro". I familiari delle vittime, riuniti nell'associazione 'Il Mondo che vorrei', attenderanno il verdetto con un sit-in davanti al 'Palazzaccio' fin dalla mattina di lunedì.

Non è la prima volta che il vaglio degli atti di questo procedimento giunge all'attenzione della Cassazione: la Corte (quarta sezione penale) si è già pronunciata nel gennaio 2021, quando, escludendo l'aggravante della violazione delle norme di prevenzione sui luoghi di lavoro, dichiarò prescritto il reato di omicidio colposo plurimo. I giudici di piazza Cavour, con la stessa sentenza, disposero quindi la celebrazione dell'appello-bis a Firenze per riesaminare alcuni profili relativi al disastro ferroviario colposo e rideterminare alcune pene data la prescrizione dell'omicidio colposo.