Stagionali, aumentano le candidature. Ma le paghe medie sono infime: da 800 a 1.200 euro

Imprenditori soddisfatti: "È l’effetto della fine del reddito di cittadinanza". A Viareggio in tanti cercano un impiego estivo negli alberghi

Viareggio, 19 marzo 2024 – Nel turismo le paghe previste dai contratti nazionali del lavoro, e anche le distorsioni di un sistema che fatica a controllare che le regole di ingaggio poi vengano rispettate, sono sostanzialmente le stesse degli ultimi anni. Una cameriera ai piani o un facchino full time, in un hotel di media fascia, può guadagnare tra i 1.250 e i 1.350 euro al mese , un cameriere part time in uno stabilimento balneare, assicurato per 3 o 4 ore, arriva a 850 o 950 euro, che diventano 1.200- 1.300 euro lavorando a pranzo e cena su doppio turno, fino a 1.600 a secondo degli scatti di anzianità e della qualifica. In cucina un cuoco con contratto a 4 ore percepisce in media 1.200 euro, che possono diventare anche 1.600 - 1.800 . Parliamo di cifre indicative ma comunque utili per capire quanto rende il lavoro stagionale, che sembra essere di fronte all’ennesimo mutamento.

Se la scorsa primavera la Versilia aveva “fame“ di stagionali, e gli imprenditori del turismo raccontavano di non trovare lavoratori per completare l’organico estivo, quest’anno sono tornate ad arrivare le candidature. Dinamica che non vale per tutti i settori, in particolare quelli in cui non ci si può improvvisare nemmeno con tanta buona volontà. Come la sorveglianza in riva al mare (perché i bagnini per esercitare hanno bisogno del brevetto) o le cucine di ristoranti e stabilimenti balneari, che per macinare coperti hanno bisogno di professionisti formati.

All’associazione albergatori di Viareggio, solo ieri mattina, la presidente Sandra Lupori ha registrato sei nuove candidature, "per diverse posizioni". "E da quanto mi riferiscono i colleghi – prosegue Lupori – questa è una tendenza abbastanza diffusa". Lo conferma, in parte, anche la collega Maria Bracciott i, alla guida degli albergatori di Lido di Camaiore. "Le difficoltà nel trovare personale qualificato ci sono ancora, ma la sensazione è che il mercato si stia riaprendo e che l’offerta di lavoro sia tornata a crescere dopo anni in cui di fatto era rimasta bloccata". Secondo Bracciotti non c’è una sola ragione per spiegare questa ripresa, "ma un insieme di fattori". "C’è chi, anche tra i miei colleghi, sostiene che questa nuova disponibilità di candidature sia da attribuire in buona parte all’eliminazione del reddito di cittadinanza", sostituto da quello di inclusione da cui però è rimasta esclusa una buona fetta del Paese. "Ma – prosegue – non penso sia del tutto vero".

Con il Covid, "Tanto è cambiato. Le nostre abitudini personali ma anche il mondo del lavoro. Pensiamo – dice Bracciotti – ai superbonus nell’edilizia: molti camerieri in questi anni si sono dirottati nei cantieri. Ma ora che la bolla è esplosa molte ditte hanno chiuso o si sono ridimensionate e in tanti cercano di ricollocarsi nei precedenti settori". Anche l’approccio degli imprenditori sta cambiando, "La stagione in Versilia dura non più di quattro mesi. Ma le figure professionali che nel turismo hanno maturato un bagaglio di esperienze cercano stabilità. E se non la trovano sulla costa si spostano altrove, ad esempio nelle città d’arte. Per questo – conclude Bracciotti – gli imprenditori più lungimiranti anche sul nostro territorio cercano di allungare i contratti, proprio per salvaguardare i propri collaboratori e gli investimenti fatti nella formazione".