
di Beppe Nelli
L’argomento è delicato. Per di più, affrontandolo con una donna che porta il cognome Marcucci ed è viareggin-lucchese – "Barghigiana, prego", obietta lei – le parole vanno ponderate. Vanno riflettute, non siamo a vedere la canzonetta del Carnevale. "Giorgio non ci lasciare", comunque, potrebbe essere un buon titolo. E però Marialina, l’immaginifica presidente della Fondazione, sa molto della vita pubblica e privata. "Va dove ti porta il cuore", alla fine, è la sua reazione caso mai il sindaco Del Ghingaro rompa gli indugi e decida di candidarsi a Lucca.
Presidente, se Del Ghingaro parte per Lucca lei che farà?
"E’ ovvio, aspetterò la decisione di chi verrà dopo Del Ghingaro. Parlo, eventualmente, del nuovo sindaco di Viareggio ma...".
Lei è stata la prima lucchese ad appoggiare la candidatura di Viareggio a Capitale della cultura 2024. E’ molto al di sopra dei campanilismi.
"E riappoggerei questa idea con qualsiasi sindaco, a maggior ragione l’ho fatto con Del Ghingaro. Ma non giriamo tanto in tondo, fatemi la domanda per cui mi avete chiamato".
Preferirebbe che Del Ghingaro rimanesse a Viareggio, o andasse a fare il sindaco di Lucca?
"Una come me potrebbe essere felice da lucchese o dispiaciuta come viareggina, ma la cosa non dipende da me o da noi. Spero che Del Ghingaro ci pensi bene e porti in fondo il lavoro iniziato a Viareggio. In questo momento Viareggio ha delle fragilità, è all’inizio della rinascita. Vale la pena di consolidare i risultati e raggiungere gli altri obiettivi con questa amministrazione. E non dico questo perché non voglio Del Ghingaro a Lucca".
Però in mezzo tutti questi preparativi elettorali, e a tante polemiche dentro le mura, i lucchesi che pensano?
"Non ho tanta sensibilità rispetto a Lucca, credo che le persone che vivono la città sentano il bisogno di una forte discontinuità. Ma quanto i lucchesi siano davvero pronti a dare il supporto a una discontinuità così forte non lo so misurare. Alla fin fine Lucca è una città che parla molto meno di quanto non parli Viareggio".
Che vuol dire?
"Viareggio a volte può anche far male alle persone, per esempio qua le critiche sono molto forti. Però le conosci, puoi prendere spunto per fare cambiamenti. A Viareggio sai cosa pensa la città. A Lucca, almeno per me, è più difficile comprenderlo".
Suvvia, lei è viareggina d’adozione, ma lucchese di nascita. "Veramente io sarei barghigiana. Vivo a Lucca che amo tanto, anche se Viareggio, col mare e l’infinito davanti, mi è più congeniale".
Lei appoggerebbe la candidatura di Del Ghingaro nel capoluogo?
"Un appoggio mio? Lo ripeto, sarebbe pericoloso che Giorgio Del Ghingaro lasciasse Viareggio senza portare in fondo obiettivi e risultati da consolidare. Io non mi permetterei mai di consigliare qualcuno, le persone vanno dove le porta il cuore".
Questa è Susanna Tamaro.
"Sì, è la verità: al di là di ogni razionalità, ci ispira il cuore ed è lui che comanda".
Comunque, dopo tanto lavoro fatto, se il sindaco trasloca a Lucca non crediamo che lascerebbe i risultati politici ottenuti in regalo a qualcuno. Favorirà un candidato della sua coalizione per la successione a Viareggio. Cuore o non cuore, sarebbe questo il comportamento razionale.
"Non lo so, non so che farebbe poi rispetto a questa città. Non mi sono spinta tanto nei ragionamenti e non ho sentito Del Ghingaro dire “Sono molto tentato di lasciare Viareggio e andare a Lucca“. Caso mai l’ho sentito dire il contrario, e l’impegno giornaliero di promuovere i cantieri mi fa pensare altro. Non mi esercito su una cosa che lo stesso sindaco non dichiara come sua volontà".
Magari l’erede di Del Ghingaro potrebbe essere lei?
"Io sindaca? Questa non l’ho sentita da nessuno. Se vi dicono una cosa del genere evitate proprio di menzionarmi. Io non sono un’opzione. E poi di che stiamo parlando? Chi l’ha detto che Del Ghingaro se ne va? Aspettiamo che lo dica lui, nel caso, ma spero proprio che questo non accada".