Sono morti affogati. Nessuna inchiesta della magistratura: "È stata una fatalità"

Il Pm Giannino non ha disposto l’autopsia: basta l’analisi del medico legale. Le salme restituite alle famiglie per i funerali: oggi alle 15 a San Giuseppe.

Sono morti affogati. Nessuna inchiesta della magistratura: "È stata una fatalità"

Sono morti affogati. Nessuna inchiesta della magistratura: "È stata una fatalità"

Regna un’atmosfera di rispettoso silenzio sul lago di Massaciuccoli, il giorno dopo la tragedia dei due cacciatori morti dopo il ribaltamento del barchino a bordo del quale stavano rientrando dopo una battuta di caccia domenicale. Le placide acque del Massaciuccoli hanno restituito, domenica pomeriggio a poche ore di distanza l’uno dall’altro, le salme di Andrea Pardini, 53 anni e di Giorgio Montemagni, 69 anni, entrambi torrelaghesi e cacciatori esperti. E ieri mattina è stato recuperato anche il barchino su cui erano a bordo. Era in un canale del lago. Con il barchino è stato recuperato anche il germano, l’uccello acquatico bottino della tragica caccia di domenica.

Sull’incidente non sarà aperta un’inchiesta della magistratura. E’ stata semplicemente una fatalità. Una tragica fatalità che ha portato al decesso di due persone. I due amici sono morti affogati come è chiaramente emerso da una prima ricognizione del medico legale sui due corpi; pertanto il Pm Salvatore Giannino non ha disposto nessuna autopsia e le salme sono già state restituite alla famiglia in modo che già oggi (alle 15 nella chiesa di San Giuseppe a Torre del Lago) saranno celebrati i funerali. Una funzione unica. Andrea e Giorgio saranno nuovamente insieme, un’ultima volta. Un paese intero si stringerà attorno al dolore delle due famiglie, mentre ancora ci s’interroga su che cosa possa aver provocato il ribaltamento del barchino. Forse l’eccessiva sicurezza e la voglia di tornare presto a casa dopo la battuta di caccia. O forse il barchino ha urtato contro un ostacolo non visto a pelo d’acqua, facendolo capovolgere. Certo è che Andrea e Giorgio erano espertissimi; conoscevano quelle acque, quei canali, come le loro tasche. La caccia in generale e quella in padule in particolare, facevano parte del loro mondo sin da quando erano bambini. Era la loro passione che coltivavano da sempre nei loro momenti di svago e libertà. Le attrezzature che indossavano e sicuramente gli stivali di gomma calzati sono stati fatali per entrambi. Impossibile riemergere a galla con quelle zavorre. Anche per nuotatori esperti.

Si è consumata forse così questa nuova tragedia sul lago di Massaciuccoli, teatro in passato di incidenti analoghi nelle modalità: un barchino che si rovescia e l’impossibilità di riemergere da quei fondali melmosi e scuri. Il lago di Massaciuccoli è uno spettacolo. Come le Apuane, ma al pari di quelle montagne amate da Michelangelo, nasconde mille insidie spesso fatali. Anche per chi quelle insidie le conosce alla perfezione.

Paolo Di Grazia