REDAZIONE VIAREGGIO

Operazione sicurezza, i parà a difesa degli obiettivi sensibili: la Folgore presidia piazza stazione

I soldati rimarranno in città fino al 30 giugno: una garanzia in più

Operazione sicurezza (foto Umicini)

Viareggio, 18 marzo 2015 - E’ STATA chiamata impropriamente operazione «strade sicure», visto che i militari più che sulle strade verranno impiegati a difesa e tutela di obiettivi che vengono etichettati come sensibili. Un po’ come avvenne, non solo in città dopo l’11 settembre 2001, quando i baschi rossi e neri comparvero proprio di fronte ai punti più delicati in particolar modo la linea ferroviaria e alle centrali elettriche. Ma al di là dell’etichetta dell’operazione, l’importante è che la presenza dei militari - in piazza della Stazione nelle ultime ore sono stati visti i parà della Folgore - in città, a tutela e controllo degli obiettivi sensibili, possa essere anche un valore aggiunto sul fronte della microcriminalità, quella che poi crea maggiormente inquietudine e allarme sociale nel quotidiano. Ne è convinto il prefetto Giovanna Cagliostro che nelle ultime ore ha dato il suo via libera all’intervento, subito salutato positivamente dalla popolazione. «L’assegnazione dei trenta militari - esordisce - è un bel passo in avanti. Intanto sottolineo che è stata prorogata fino al prossimo 30 giugno, così come disposto con un decreto del ministro dell’Interno, adottato assieme al ministro della Difesa».

Insomma, i militari saranno utilizzati solo per obiettivi sensibili?

«Certamente. Ma sono dell’avviso che solo la presenza di persone in divisa in varie zone della città servirà a migliorare il lavoro delle altre forze dell’ordine impegnate nell’arco delle 24 ore per garantire la tranquillità della gente».

Saranno sufficienti le divise per sconsigliare i malitenzionati?

«Me lo auguro. Comunque ci tengo a sottolineare che le forze dell’ordine stanno facendo un lavoro importante, arricchito da risultati molto lusinghieri. La presenza di militari è in qualcosa in più che serve per tranquillizzare i cittadini anche di fronte a certe minacce internazionali».

Ma se il cittadino si rivolgesse ai militari chiedendo un intervento di ordine pubblico?

«No, i soldati fanno parte di un servizio mirato a tutela delle ‘grandi strutture’. E’ chiaro che ci deve essere anche un interscambio di informazioni con polizia, carabinieri, polizia municipale e guardia di finanza. Il nostro obiettivo è quello di essere a fianco dei cittadini».

Ma come è nata questa iniziativa?

«L’impostazione è stata pianificata nel corso di una riunione tecnica di coordinamento di tutte le forze di polizia alla quale hanno preso parte anche il tenente colonnello Vincenzo Crispino capo ufficio dell’Oai, operazioni addestramento e informazioni, e il responsabile del reggimento logistico della ‘Folgore’ di Pisa».

Insomma per tre mesi la gente si sentirà più sicura?

«La gente deve sentirsi sempre sicura: noi lavoriamo tutti in questa direzione».