MARTINA DEL CHICCA
Cronaca

Sfila l’eterna lotta tra bene e male E non ci resta che fare gli scongiuri

La guerra, il conflitto interiore e quello tra umano e postumano. Di fronte a questo serve più di un corno rosso

di Martina Del Chicca

L’esperienza non manca. Nella seconda categoria c’è una piccola parte delle storia moderna del Carnevale, e la pennellata d’autore si vede. Forse corriamo un po’, ma nel prossimo bando la Fondazione potrebbe prevedere di raddoppiare le promozioni nelle mascherate per portare a cinque i carri in concorso e rinforzare così il gruppo. Lo meritano i giovani “maghi“ e lo merita il futuro del Carnevale. Ma rallentiamo.

Goodbye Blue Sky - “Guarda mamma, c’è un aereo in alto nel cielo”. Dopo quel punto c’è la fine dell’innocenza. C’è un bimbo che scoprirà che quello, lassù in alto, è un bombardiere. Che la meraviglia è orrore. E in “Goodbye Blue Sky” i fratelli Breschi scolpiscono ciò che i Pink Floyd hanno cantato. E lo fanno in due scene: i giovani innamorati su una panchina avvolta in una nuvola pastello, delicati nei colori come nei movimenti, e sopra le loro teste un diavolo rosso fuoco che squarcia il cielo azzurro. Della storia scritta da Roger Waters manca solo la fuga, la brutalità della guerra, da cui l’umanità esce sempre sconfitta. Ma il Carnevale è dei bambini, ai quali nessuno dovrebbe rubare la speranza. E l’amore, almeno in questo spicchio di mondo, vince. Potente.

Occhio al malocchio - Il carro talismano di Carlo Lombardi diverte, e non è scontato che succeda di questi tempi. E nemmeno da queste parti. Quelle corna che spuntano da ogni angolo, che le maschere agitano come in una tarantella, sono “Il Carnevale“. Sfacciate e goliardiche L’incrocio d’occhi del gobbo, plasmato sul profilo inconfondibile di Marty Friedman in Igor di Frankenstein Junior, è la danza scomposta che spacca gli equilibri del rigore. Specchi rotti, scale da scanzare, corone d’aglio, peperoncino a manciate e gatti neri. Tutto ben sistemato, ben proporzionato, benaugurante. Scacciapensieri.

Il lato oscuro - Il bene e il male. Il Carnevale, come le favole, nella sua storia ha raccontato spesso con, angeli e demoni, i conflitti della coscienza. Marzia Etna con Matteo Lamanuzzi tornano lì, alla più primitiva delle lotte attraverso la narrazione lucasiana. L’uomo di Star Wars: un pendolo che deve riuscire a non cedere al Lato Oscuro e a seguire la luce della Forza. Le dimensioni ci sono, l’effetto sorpresa pure. E così la giusta dose di tecnologia, inserita nel mascherone, e cartapesta. L’esercito Jedi delle maschere ci trasporta per pianeti e abissi cosmici. Una scena già vista, ma che come “Guerre stellari” non annoia. Un classico.

Musk attacks! - Dopo l’autoproclamazione a “Imperatore di Marte”, ancora lontano da essere conquistato, l’oligarca Elon Musk riesce a prendersi il trono del Carnevale. E Priscilla Borri mixa i pianeti più distanti, l’umano e il postumano, in una sola sfera che incastona una slot machine. La rincorsa forsennata al progresso diventa dunque un gioco d’azzardo. Di marziano, oltre all’ambizione, sicuramente Musk ha il patrimonio: 183,2 miliardi di dollari. Pura fantascienza.