Otto anni fa non c’era quasi nulla. Giusto un casolare settecentesco, campi incoltivati da un decennio, cinque olivi e un caco. Ci è voluto lo sguardo lungimirante dell’imprenditore italofrancese Alain Cirelli e del compagno Laurent, unita alla passione per Pietrasanta e la Versilia, per creare un’oasi nella campagna incastonata tra il quartiere Africa e l’autostrada. Oasi di pace, esempio di efficienza e sostenibilità ambientale, nonché ossigeno per l’occupazione. Oltre venti persone lavorano oggi al "Paradis Agricole", in via Bugneta, azienda che ieri ha aperto le porte per presentare i frutti del maxi investimento di Cirelli – ben 7 milioni di euro – spalmati in 9 ettari di terreno dove convivono in simbiosi opere d’arte, animali e natura.
"Qui c’era il deserto – ha raccontato l’architetto paesaggista francese Jean Mus – e Alain mi disse subito di voler fare qualcosa di speciale. L’idea era riprendere gli scenari più belli del mondo: la Toscana e la Provenza. Per lui è una filosofia di vita". Cirelli, che ha ricordato di aver sentito "un bel sapore tra mare e monti" fin da quando negli anni’90 cominciò a frequentare la Versilia, ha annunciato che presto arriverà anche una vigna, lato autostrada. Completando un mosaico fatto di 1.300 olivi, 150 pini e altrettanti cipressi, lavande e alberi da frutto, per un totale di 4mila piante. Un "ritorno alla natura", hanno sottolineato l’agronomo Alessandro Marino Merlo, il responsabile agricolo Filippo Francesconi e l’apicoltore Sandro Gori nell’illustrare un mondo che include mezzo milione di api, centinaia di animali (conigli, galline, pecore, asini, maiali, oche), 4mila metri quadri di serre con tanto di palestra e gipsoteca e una coltivazione biologica. E tanta sostenibilità, vedi il risparmio di anidride cabonica e dell’acqua: all’agriturismo si usano solo 11 litri per una doccia.
Daniele Masseglia