
Favorevoli, senza se e senza ma, i ristoratori viareggini alla riapertura serale. L’apertura solo a pranzo non risolve i problemi economici della gestione.
“Siamo sicuramente a favore — afferma Stefano Vecciani del Fiaschetto e Fronte del Porto — e anche noi come Ristoratori Toscani abbiamo mandato una lettera al governo e alla Regione. Inoltre lo stesso Cts non ha espresso dubbi di sorta, quindi siamo ottimisti. Ci sembra chiaro a oggi che il contagio avviene sui mezzi pubblici e in famiglia. Un ristorante che rispetta tutti i protocolli, al contrario, può essere un contrasto alla diffusione del virus. La chiusura alle 22 in ogni caso ci penalizzerà e ci costringerà a una riorganizzazione del lavoro, ma intanto un passo alla volta”.
“Assolutamente a favore — dice Iuri Giannini direttore di sala della trattoria La Darsena — Capisco il probelma degli assembramenti la sera, però per noi sarebbe una bella boccata d’ossigeno. Il grosso del lavoro è nel weekend, non durante la settimana. Per il sabato e la domenica è capitato di essere già pieni dal mercoledì e le persone comunque chiamano o si presentano al ristorante. Anche perché abbiamo un locale piccolo, ridotto oggi a nove tavoli”. E aggiunge: “Non credo che sia un problema la chiusura anticipata alle 22, d’inverno gli orari tendono ad accorciarsi, più che altro serve buon senso da parte dei clienti e dei gestori. E più controlli, quando esco dal locale il sabato e la domenica in Passeggiata vedo troppi assembramenti”. Dice una sacrosanta verità Leone Mori del ristorante Leone.
"Le persone sono abituate a andare al ristorante a cena e non a pranzo - dichiara -. E’ chiaro che ora ci vengono il sabato e la domenica alle 13 perché non possono fare altrimenti, ma non è nella normalità delle cose. Infatti noi a pranzo stavamo aperti solo la domenica. Discorso diverso è per chi è strutturato sui pranzi di lavoro, che però appunto non sono la maggior parte dei locali. Per ora si lavora un po’ nel weekend, il sabato e la domenica, un po’ meno negli altri giorni, considerando anche che noi si apre il giovedì. Lunedì, martedì e mercoledì stiamo chiusi perché non ha senso”. “L’apertura serale — sostiene Federica Santini de La Posteria — sarebbe una manna dal cielo, perché ora è chiaro che non siamo nelle condizioni migliori per poter lavorare. Detto questo, a mio avviso, sarebbe meglio un orario più prolungato proprio per evitare concentrazione di persone alla solita ora. Ma in ogni caso una riapertura la sera sarebbe assolutamente positiva”.
Anche sul fronte dei ristoranti-pizzerie si sfonda una porta aperta: “Farci lavorare solamente a pranzo — commenta Luca Donati de La Contea — è troppo limitativo. Anche perché con l’asporto la sera si fa poco o niente. Se riusciamo a fare 15 pizze e già tanto, poi se ne se fanno 40 può essere un caso, ma non la normalità. Lo stesso per i piatti del ristorante, la maggior parte sono da gustare al tavolino, lo scoglio, la frittura non si prestano ad essere portati a casa. Così come i dolci, che abbiamo tolto dal menù. Poi anche affidarsi alle compagnie di delivery ha un costo e si sa che la situazione è quella che è. Ma di certo siamo più fortunati noi di quelli delle grandi città: senza turisti per loro deve essere davvero dura”.
Alice Gugliantini