FRANCESCA NAVARI
Cronaca

"A Sant'Anna ne sono morti pochi": le frasi choc del presidente-tifoso

Il Seravezza chiede le scuse e invita il Roselle al Sacrario

Il monumento di Sant'Anna di Stazzema

Seravezza (Lucca), 15 novembre 2016 - La partita di pallone finì...con un palese autogol. Con il dirigente del Roselle che, in occasione della partita di semifinale di Coppa Italia di Eccellenza giocata in casa contro il Seravezza Pozzi, avrebbe esternato parole in dispregio al paese ("da distruggere") ma, ancora di più, rivolte alle vittime della strage di Sant’Anna. Quanto è accaduto è dettagliato nella lettera che il direttivo del Seravezza Calcio ha inviato al presidente del Roselle, Simone Ceri, che prontamente replica: "Mi sarà scappata qualche parola di troppo, ma assolutamente non ho mai offeso i morti di Stazzema".

Intanto il Seravezza reclama formali scuse e invita il dirigente maremmano: «Venga ad assistere alle celebrazioni del 12 agosto».

«La gara si è svolta nell’assoluto rispetto sportivo con la meritata vittoria del Roselle – premette il direttivo versiliese – ma dobbiamo esternare la nostra assoluta incomprensione in merito a dichiarazioni di Ceri durante la gara, e precisamente al fatto che intende organizzare, in occasione della partita di ritorno di campionato, ‘un pullman per distruggere il paese di Seravezza’; non citiamo poi le pesanti ingiurie fatte ad alcuni nostri giocatori durante l’incontro insieme a quattro amici che si trovavano con lui ed ancora, alla più grave offesa rivolta alla nostra segretaria. All’inizio della gara avevamo considerato un atteggiamento tipico dei tifosi un po’ scalmanati che spesso si incontrano nei vari campi sportivi – prosegue la lettera del Seravezza Calcio – ma i nostri dirigenti che si trovavano poco lontano hanno poi sentito chiaramente dire dal presidente del Roselle: ‘Queste m.... abitano vicino a Stazzema, dove hanno ammazzato quelle persone. Ne dovevano ammazzare di più e dovrebbero ammazzare anche loro, bastardi’. Parole pesantissime che offendono la dignità dell’uomo ed in particolare chi ha subito uno strazio così grande come gli abitanti di Sant’Anna. Le chiediamo con forza di scusarsi, ben felici, quando verrete a trovarci a Seravezza per disputare l’incontro di ritorno di campionato, di far incontrare Ceri con alcuni superstiti di Sant’Anna o, se preferisce, portarlo in visita in quel paese martoriato».

"Hanno preso lucciole per lanterne – ribatte il presidente del Roselle Ceri – dicevo solo che mi confondo sempre tra Seravezza e Stazzema. Ma non volevo assolutamente alludere all’eccidio nazista. Io mi ritengo più tifoso che presidente, e durante la partita ne dico tante. Quella di coppa l’ho vissuta molto intensamente, e qualche parola può essere scappata".