Quell’intuizione di tecnologia digitale è oggi sistema ottimale di coordinamento del 118. Sono passati esattamente 30 anni da quando l’azienda Gruppo Informatico, specializzandosi nell’emergenza, ha lanciato il numero unico per le chiamate dei mezzi di soccorso. Rivoluzionando la sanità con un sofisticato software. L’idea è stata proprio del fondatore Filippo Pizza che negli anni Settanta è stato uno dei primi a diplomarsi come informatico, iniziando a collaborare con Ibm per progetti riguardanti aziende di tipo industriale. "In quegli anni – racconta – mi sono avvicinato al mondo del volontariato, al quale ho iniziato a dedicare sforzi e ricerca per l’applicazione di software dedicati alle esigenze del mondo sanitario e sociale. Le idee e i progetti messi in campo hanno poi trovato la prima applicazione pratica nella sperimentazione del numero unico per l’emergenza di Pistoia, sviluppato nei primi anni ’90".
Dal 1993 c’è stata una vera e propria rivoluzione organizzativa: prima di allora, in caso di necessità di un’ambulanza, il cittadino chiamava direttamente l’associazione di volontariato di sua conoscenza e non era raro che su un intervento giungessero più mezzi di soccorso chiamati da altrettante persone. Oggi quel sistema "Suite life" – che raduna appunto tutti gli applicativi creati per gestire le emergenze sanitarie, in primis la chiamata unica 118 "LifeCall" – è utilizzato da tutte le Asl della Toscana nord ovest e centro (escluse, al momento, Arezzo e Siena) e presto l’azienda lo attiverà anche in tutte le centrali operative del Veneto.
Aver lanciato il software per catalizzare ad un unico numero di smistamento per inviare in aiuto il mezzo più idoneo e veloce è stato il primo passo di una serie articolata di sistemi che rendono il soccorso più efficace. "La App118, adottata su tutto il territorio toscano – aggiunge Filippo Pizza – con l’ausilio di un tablet in dotazione alle ambulanze e al personale di soccorso mette poi in contatto in tempo reale gli utenti con la centrale operativa e con il pronto soccorso che, all’arrivo del ferito, già ha tutto lo stato clinico. I moderni sistemi consentono oggi pure videochiamate per tranquillizzare chi, magari, si trova da solo in casa, e può servire anche a guidare nei primi interventi chi si trova assieme ad una persona in difficoltà. La conversazione viene anche tradotta in linguea straniera. Già attivo anche il gestionale web per la continuità assistenziale e della guardia medica turistica, sistema attualmente in uso presso la Ausl Toscana Centro e Ausl Toscana nord-Ovest e propedeutico all’attivazione del Nea116117, il numero unico europeo per l’accesso alle cure mediche non urgenti". Durante l’emergenza da Covid19 Gruppo Informatico ha predisposto il sistema Cross, collegato direttamente con il Ministero della salute, per la collocazione dei pazienti su tutto il territorio nazionale in relazione alle capacità delle singole regioni di accogliere contagiati: quella soluzione oggi è utilizzata per spostare i feriti dall’Ucraina e portarti in Italia. Ma lo staff di specialisti informatici è ancora al lavoro per la nuova frontiera: applicare l’intelligenza artificiale ai software.
Francesca Navari