Ritrova da sola il suo furgone rubato

Due settimane di appelli e ricerche in tutta la Toscana , poi la svolta. Così la tenacia di Elena è stata premiata

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di Martina Del Chicca

C’è voluta tutta la caparbietà di una donna che non si è mai arresa. Che non si è mai fermata di fronte ad una salita. E’ così Elena Sigali: la passione per la velocità, con le supermoto, e per la terra, che semina di lilium. Proprio questo incastro di intraprendenza e pazienza, di forza e ottimismo, le ha permesso di ritrovare ciò che per giorni ha cercato ovunque: il suo furgone. Un Master bianco, acquistato nel 2019, che i ladri a metà agosto le avevano rubato dal piazzale dell’azienda florovivaistica in via dei Comparini, a Bicchio, che Elena conduce insieme al marito Giacomo Bertuccelli (insieme nella foto).

L’unico mezzo che avevano, e hanno ancora (per fortuna), a disposizione: che macinava ogni giorno circa cento chilometri, viaggiando da Viareggio a Pescia, dove Giacomo e Elena vendono i loro fiori, coltivati con passione e con fatica. Portato via il 16 agosto, alle 21, mentre i proprietari erano ancora a lavoro nelle serre: "Un incubo, senza più il furgone e con un finanziamento da 500 euro al mese da pagare" raccontò Elena il giorno dopo a “La Nazione“.

Oltre alla denuncia di furto, sporta presso i carabinieri, Elena subito dopo il colpo ha scritto un appello su Facebook per chiedere aiuto a chiunque vedesse in giro un Master come il suo: "Appello che ha fatto il giro d’Italia – racconta –. Mi hanno inviato messaggi da Milano a Roma, di solidarietà ma anche suggerimenti su come e dove cercare". Così Elena ha cominciato a girare tutte le zone dimenticate della Toscana, dove confluiscono rottami e pezzi di mezzi rubati: "Ho visto posti incredibili" dice. E ogni volta che incrociava un Master come il suo " mi fermavo a parlare con il proprietario :– prosegue – o lasciavo un bigliettino per raccontare la mia storia". Intanto i giorni passavano, scanditi da una frase: “Elena, datti pace. Il tuo furgone sarà chissà dove in Europa, magari anche già smontato...!.

Ma Elena non si è mai data pace. E il suo Master bianco probabilmente non ha mai lasciato i confini della città. Casualmente, ma forse neanche troppo, Elena se l’è ritrovato davanti mercoledì, tra i cantieri della Darsena. Ammaccato ma tutt’intero.

"Stavo andando a trovare una parente che lavora in un ristorante. Ho cambiato strada, perché quella che faccio di solito era congestionata dal traffico. Così infilandomi in via Petrarca mi sono accorta che c’erano varie auto dimenticate, delle roulotte... Ho girato tanto in tutti questi giorni, che mi costava controllare anche lì? Allora mi sono addentrata un po’, e in piazzetta Biancalana ho intravisto un furgone bianco. Quando mi sono avvicinata e ho letto dalla targa ho capito che era proprio il mio". Elena ha chiamato i carabinieri "Mentre li aspettavo, ho chiamato anche mio marito". Solo tre parole: “L’ho trovato“. Il furgone ha vari graffi, qualche ammaccatura, oltre ad una gomma forata. "Qualcuno mi ha raccontato che il giorno che ho subito il furto, in via Paolo Savi un furgone bianco aveva sbandato andando a sbattere contro delle auto in sosta. A questo punto credo proprio che fosse il mio". Ma non importa, "Per me, quello che conta – conclude Elena – è aver ritrovato il mio furgone. Non bisogna ma scoraggiarsi, ora ho una ragione in più per esserne convinta".