L’inedito scambio di corrispondenza fra Giacomo Puccini e il fratello Michele intercorso tra il 1884 e il 1991, rimasto al momento inedito, viene svelato nel volume "Caro Mi’ele" di Ivano Bettin (edizioni Ricordi, Milano 2023). Il libro viene presentato oggi a ingresso libero, alle 18 nell’auditorium Simonetta Puccini del Gran Teatro. Tra la ricchissima documentazione lasciata da Giacomo Puccini e oggi conservata nell’Archivio storico della Fondazione Simonetta Puccini, i carteggi assumono un valore particolare. Difatti la complessa rete epistolare intessuta da Giacomo con amici, parenti e collaboratori, costituisce una testimonianza fondamentale attraverso la quale ricostruire la sua biografia e il processo creativo delle sue opere. Ma essa ci offre anche uno spaccato vivo e diretto sugli aspetti più riservati e quotidiani dell’artista e dei suoi corrispondenti.
Scopo della collana Carteggi dell’Archivio Puccini di Torre del Lago, di cui Caro Mi’ele costituisce il primo volume, è proprio quello di presentare e mettere a disposizione del vasto pubblico alcuni tra i più significativi epistolari conservati nell’Archivio del compositore, contribuendo così ad ampliare le conoscenze biografiche, storiche e artistiche su Giacomo Puccini, le sue opere, l’ambiente professionale e familiare in cui operò. Il carteggio torrelaghese del fratello minore di Giacomo, Michele Puccini – sinora rimasto inedito e che qui viene presentato per la prima volta – raccoglie oltre 110 lettere che i due si scambiarono a partire dal 1884, allorquando Giacomo invitò il fratello a Milano per proseguire gli studi musicali in Conservatorio, sino alla prematura scomparsa di Michele (1891). Infatti, poco assiduo nell’impegno e piuttosto scapestrato, Michele disattese le aspettative di Giacomo abbandonando gli studi di composizione. Alla ricerca di un qualche guadagno e, magari, del successo musicale, Michele decise di emigrare in Argentina da dove scrisse gran parte delle lettere raccolte in questo volume e che offrono un quadro di rara immediatezza sui costumi, le persone, l’ambiente musicale e le attività della numerosa comunità italiana d’Oltreoceano.
Dal carteggio, spesso arricchito dalle risposte di Giacomo e delle sorelle, si dispiega così un ricco affresco sul carattere e le vicende personali di Michele, senza dimenticare gli intrecci ed i legami – fondati su una robusta rete di solidarietà tra persone ben testimoniate dalle missive – che la comunità degli emigranti manteneva con il paese nativo. Dopo i saluti di Giovanni Godi, presidente della Fondazione Simonetta Puccini, e Claudio Toscani, direttore della collana Carteggi dell’Archivio Puccini di Torre del Lago, Claudia Borgia, soprintendenza Archivistica e bibliografica della Toscana, presenterà il volume dialogando con il curatore.