REDAZIONE VIAREGGIO

Proietti, un successo nato in Versilia

Serate indimenticabili e con il tutto esaurito. Guidi: "Un artista meraviglioso, un personaggio incredibile"

Gigi Proietti con il ritratto di cartapesta che gli fu donato con il "Burlamacco d’oro"

Viareggio e Versilia, 3 novembre 2020 - Versiliana, Pucciniano e ancora più indietro nel tempo Bussola, Bussoladomani e Capannina. Il Gigi Proietti versiliese è una miniera di successi in un territorio che amava perché era stato teatro della sua affermazione. L’attore romano è stato protagonista anche del cartellone del Pucciniano negli appuntamenti extra-lirici. L’ultimo nel 2013 con la rivisitazione da voce narrante di “Pierino e il lupo”. Ma l’amore tra Proietti e la Versilia nasce prima, molto prima. Dal sodalizio con Sergio Bernardini che lo considerava il vero erede di Vittorio Gassman. Lo chiamò prima nel mitico locale delle Focette, poi sotto il tendone in quei magnifici cartelloni dove si mischiavano colto e pop: da Celentano a Miles Davis, da Lindsay Kemp appunto a Proietti. Spettacoli incredibili che solo un mattatore come Proietti poteva realizzare. Sotto il tendone si radunavano in 2.500 per lui come i grandi della musica leggera e del teatro. Il sodalizio con Bernardini si allargò a Montecatini con le “Serate d’onore” al teatro Verdi, sempre in diretta sulla Rai. Memorabili anche le due serate che nel 1982 Gherardo Guidi organizzò in Capannina con star un Gigi Proietti che incantava tutti. "Lo scritturai in esclusiva, una data in luglio e una in agosto. Proponemmo – spiega Guidi – uno dei suoi capolavori ‘A me gli occhi, please. Trovai l’accordo col suo manager dell’epoca che era Elio Gigante. Il pubblico rimase stregato e lo fu io stesso. Un artista meraviglioso, un personaggio incredibile, preparato che però non metteva mai in soggezione. Era una delle prime volte che quello spettacolo usciva dai teatri e Proietti scelse la Capannina. Ricordo il pubblico numerosissimo e di grande classe che travolse con il suo entusiasmo Proietti che era raggiante. Ci ha lasciato uno degli ultimi maestri del teatro e una persona perbene. E’ una grande perdita". Nel 2002 fu premiato con il “Burlamacco d’oro“ al Carnevale di Viareggio. Confessò che la sua maschera preferita era Pulcinella ed elogiò il Carnevale: "E’ importante che ci sia; è un po’ il protettore di noi teatranti". A sorpresa, la carrista Federica Lucchesi consegnò un ritratto di cartapesta al Gigi nazionale che tirò anche le orecchie a chi gabella le imitazioni per la satira: "La satira rompe un ordine; non lo asseconda". Enrico Salvadori