La posta è in ritardo di tre mesi: "E ora devo pagare la mora sulle bollette"

A segnalare il disservizio è un residente del Terminetto, "E non riesco neppure a parlare con il direttore dell'ufficio centrale"

Un postino

Un postino

Viareggio, 9 gennaio 2018 - Che la riforma nel servizio di consegna della posta potesse creare dei disagi all’utenza, lo avevano messo in conto un po’ tutti. Ma non fino al punto da ricevere adesso, a gennaio, la posta dello scorso novembre. Eppure, è quanto accaduto a B.F., un viareggino che abita al Terminetto. «In passato c’erano stati dei ritardi nella consegna della posta qui nel quartiere – racconta – ma alla fine si era sempre tutto risolto». Motivo  per cui l’uomo ha iniziato a preoccuparsi, cercando in tutti i modi di mettersi in contatto con le Poste per venire a capo del problema.

«E’ da fine ottobre che provo a parlare con il direttore dell’ufficio centrale – spiega –; ci ho provato in tutti i modi. Mi hanno dato un numero di cellulare, ma ogni volta che provo a telefonare mi cade la linea. Allora chiamo sul fisso, ma squilla a vuoto senza che nessuno risponda. Sono andato anche di persona, tuttavia gli impiegati mi hanno detto che non è possibile parlare con il direttore». E in questa odissea che dura settimane, il cittadino continua a non ricevere la posta. Passano le settimane, i mesi e alla fine, ieri mattina, la posta arriva. Tutta insieme. Un sollievo, se non fosse che tra le lettere arrivate ci sono anche bollette e modelli F24 che, ad oggi, sono chiaramente scaduti.

«C’erano due F24, uno mio datato ai primi di novembre e uno di mia madre defunta, oltre a bollette del gas e della luce e ad alcune comunicazioni della banca. Mi metterò in regola, ma a questo punto mi tocca pagare anche la mora. Oltre al disagio di non ricevere la posta, dunque, ho subìto pure un danno economico». Il cittadino non chiederà un risarcimento per i pagamenti extra che sarà inevitabilmente constretto a sobbarcarsi per regolarizzare la sua posizione rispetto alle bollette non pagate. Ma a questo punto chiede maggiore trasparenza alle Poste, oltre a un rapporto più schietto con la cittadinanza. «Non mi interessa che mi rimborsino – continua –, sarebbe una strada lunga da percorrere, un dispendio di energie. Però hanno creato un disservizio e non è giusto che non venga data la possibilità di potersi confrontare al cittadino che sta vivendo un problema». DanMan