BEPPE NELLI
Cronaca

Porto, bando a giugno. Nominato il liquidatore: è Marchi

Il Tribunale ha approvato il concordato

Porto

Viareggio, 5 aprile 2016 - FINE giugno, ma forse anche dopo, a causa della complessità del lavoro da fare. E’ la data in cui dovrebbe essere pubblicato il bando di gara per rilevare dalla curatela la Porto Srl, attualmente in concordato preventivo.

IL TRIBUNALE di Lucca ha approvato l’ipotesi di concordato preventivo presentata dal commissario del concordato Giovanni De Gaetani, il professionista lucchese incaricato dalla magistratura. Il Tribunale ha cioè emesso, come si suol dire, l’omologa del concordato. In sintesi, ha approvato l’ipotesi di subentro e liquidazione dei creditori che era stata presentata dalla società mista italo-tedesco-monegasca. Tale ipotesi però dovrà essere messa all’asta, e la partecipazione sarà libera. Parteciperà dunque anche la nuova società presieduta da Pasquale Sgrò, «Porto Viareggio Partecipazioni Srl», costituita da varie aziende della Darsena.

INSIEME all’omologa il Tribunale di Lucca ha proceduto a nominare il liquidatore dei beni della società, figura diversa dal liquidatore della società, il dottor Claudio Matteoli di Pisa, che era stato nominato a suo tempo dal commissario Valerio Massimo Romeo, dopo che la vicenda dell’ingiunzione e dell’istanza di fallimento da parte di Dinelli Costruzioni aveva aperto la spirale concordataria, bloccando ogni pagamento da parte della Porto Srl. Il liuqidatore dei beni è, curiosa coincidenza, il dottor Marco Marchi: nominato ora dal Tribunale col compito di valutare i beni sociali e il loro valore, produrre la stima della base d’asta, approvare il bando e pubblicarlo. Un lavoro certosino e complesso che potrebbe concludersi a fine giugno ma, in caso di complicazioni, anche finire in piena estate.

SI NOTI che Marco Marchi è lo stesso professionista che Giorgio Del Ghingaro, appena eletto, un anno fa nominò liquidatore della Congressi Srl: dalla sua relazioni sui conti, i debiti e il capitale azzerato del Principino derivò la richiesta di auto fallimento della società, che appunto è fallita al pari della Patrimonio Srl (situazione affatto diversa rispetto al concordato approvato per la Porto Srl).

ADESSO non resta che attendere che il nuovo liquidatore completi la stima finanziaria sulla cui base presenterà una base d’asta per la vendita della società, il cui valore è costituito essenzialmente dalle concessioni degli approdi, ma anche dalle previsioni urbanistiche per la realizzazione della nuova darsenetta del Triangolino. Proprio quello che avrebbe dovuto fare la Porto Spa che la giunta Marcucci trasformò in società mista con l’ingresso di Ferragamo Group.