"Sono talmente delusa che non denuncerò nessuno, ma quel che mi è capitato è a dir poco vergognoso". All’altro capo del telefono c’è una pensionata di 66 anni di Pietrasanta, M.I., invalida al 100%, arrabbiata dopo aver speso 300 euro per un busto scoprendo che l’Asl avrebbe dovuto passarglielo gratuitamente. La sua disavventura era cominciata ai primi di marzo, quando la donna a causa di un incidente domestico riportò la frattura di tre vertebre. "Al pronto soccorso del ’Versilia’ mi fu prescritto un busto a tre punte – racconta – che ho dovuto portare per tre mesi spendendo 300 euro. Poi ai primi di maggio ho fatto un controllo in quanto non mi sentivo bene: le due vertebre si erano stabilizzate, ma una terza è risultata fratturata. Sono tornata a giugno e l’ortopedico mi ha fatto le lastre prescrivendio un busto più leggero, che non ho acquistato in quando ne possiedo già uno. Con mia grande sorpresa – conclude la 66enne – la dottoressa, tra l’altro bravissima, mi ha spiegato che il busto sarebbe stato gratuito in quanto sono invalida al 100%. Mi sono attivata, anche col mio medico, ma per il busto comprato a marzo non mi spetterà alcun rimborso. Questo vuol dire prendere in giro i cittadini".
Daniele Masseglia