FRANCESCA NAVARI
Cronaca

Bimba di 11 anni scoppia a piangere a scuola e svela tutto: subiva abusi sessuali dal padre

La ragazzina si è confidata durante l’incontro con le psicologhe in classe nella giornata contro la violenza sulle donne

Una manifestazione contro la violenza sulle donne

Una manifestazione contro la violenza sulle donne

Viareggio, 24 maggio 2024 – L’orco era in casa. Subdolo e inquietante. Il racconto di una ragazzina di 11 anni ha messo in discussione la figura del padre, un sessantenne dell’entroterra versiliese, indagato perché "con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, in diverse occasioni compiva atti sessuali con la propria figlia minore di 14 anni convivente". La giovanissima per mesi si è portata quel peso nel cuore fino – fatalmente – al 25 novembre scorso, giornata internazionale contro la violenza sulle donne, quando le psicologhe hanno fatto visita alla sua classe come tappa di una campagna di sensibilizzazione nelle scuole. Evidentemente le parole delle esperte hanno toccato le corde fino a quel momento blindate da vergogna e dolore. E così, al termine della mattinata, la bimba è scoppiata in un pianto a dirotto confidandosi con l’amica più stretta che ha immediatamente compreso la portata di quel racconto e l’ha riferito ad una insegnante. A quel punto è stata convocata la mamma per informarla su quella verità così cruda e inaccettabile riguardo il marito e che ha fatto immediatamente scattare il percorso di protezione da ’codice rosa’. Non solo lei ora indossa un braccialetto elettronico che fa scattare l’allarme alle forze di polizia se il padre le si avvicina.

Intanto quello stesso racconto di atti sessuali subiti, la ragazzina l’ha ripetuto in tribunale in modalità protetta: ha infatti reso testimonianza in un’aula a distanza, in collegamento audio e video con la stanza dove sono rimaste le parti processuali e dalla quale queste ultime potevano vederla ma senza essere viste. Ad affiancarla l’avvocato Gionata Bonuccelli, il legale di fiducia che tutela la minore. Al giudice in fase di incidente probatorio, tra lacrime e singhiozzi ha ripercorso le fasi di un dramma: sarebbero infatti tre gli episodi che si sarebbero consumati nel 2023 con attenzioni particolari e palpeggiamenti del padre verso la figlia avvenuti sia in auto che in casa, quando la mamma era fuori. In una circostanza addirittura la ragazzina sarebbe riuscita a divincolarsi e a chiudersi in cameretta, con l’uomo piantato fuori dalla porta ad aspettarla. Nello specifico il sessantenne in un’occasione le avrebbe toccato il seno quando la figlia era in accappatoio subito dopo la doccia, altre volte l’avrebbe palpeggiata nell’interno coscia in macchina nonché in altra occasione a casa in modo ‘più pesante’ "e continuando nonostante l’opposizione della minore".

Parole terribili pronunciate da una minorenne che, secondo la perizia della consulente nominata dal giudice per le indagini preliminari dottoressa Antonia Aracri, è capace di determinarsi in modo soggettivo ed oggettivo. In sostanza, stando all’esame effettuato dalla dottoressa Donatella Raspaolo psicologa e psicoterapeuta di Pisa incaricata dal Tribunale della verifica psicologica della piccola, la ragazzina sarebbe infatti risultata idonea a testimoniare e con aderenza alla realtà (la perizia infatti non doveva riguardare la valutazione dell’attendibilità della prova orale dato che si tratta di questione processuale riservata alle parti e al giudice). Nel corso dell’incidente probatorio la studentessa undicenne ha riferito nel dettaglio quanto le era accaduto, rispondendo alle domande specifiche del giudice sugli episodi già denunciati. Fatti che la ragazzina aveva a lungo taciuto, per paura e per vergogna, senza confidare a nessuno quel ’peso’ che sosteneva e continuando la vita di sempre, tra scuola, allenamenti sportivi e la vita familiare apparentemente perfetta.

Il giudice ha rimesso gli atti al procuratore che dovrà decidere se rinviare a giudizio l’uomo. Nel frattempo sono scattate le misure di protezione della bambina con il divieto assoluto di avvicinamento da parte del padre e l’utilizzo del bracciletto elettronico.