
Omaggio a Pasolini Brinzi e Ficacci sondano la poetica dell’artista
Appuntamento da non perdere oggi alle 17,30 (ingresso libero) all’Auditorium Caruso del Gran Teatro Puccini, dove lo spettacolo "Digiuni d’amore" conclude l’omaggio del Festival Puccini a Pierpaolo Pasolini. Lo spettacolo ha per protagonista Marco Brinzi che dialogherà con Luigi Ficacci: attraverso la lettura di brani dalla raccolta "Le ceneri di Gramsci", la pièce intende cogliere la poetica pasoliniana che sintetizza il dramma vissuto dal poeta mentre assiste a un radicale cambiamento della società, alla scomparsa del mondo rurale, per lasciare spazio alla società dei consumi, che per il poeta conduce all’omologazione cancellando i tratti più caratteristici e affascinanti del mondo popolare.
La raccolta di poesie fu una determinante affermazione per Pasolini che conquistò un ruolo autorevole sulla vivacissima scena letteraria italiana degli anni Cinquanta: fu pubblicata nel 1957 e valse al suo autore l’assegnazione del "Premio Viareggio". Nelle sue poesie, Pasolini si trova davanti alla tomba di Antonio Gramsci, politico e pensatore comunista, al cimitero degli inglesi a Roma, e dialoga con le sue spoglie, descrivendo un maggio autunnale.
"L’omaggio della Fondazione Festival Pucciniano a Pasolini – osserva il presidente Luigi Ficacci – vuole anche essere una testimonianza di quanto Lucca e la Versilia esercitarono su Pasolini una influenza molto acuta e complessa. Viareggio poi, con la sua vitalità, intellettuale e sensuale, fu per lui un riferimento elettrizzante e ricorrente. Viareggio ricompare nel 1965 nel film-inchiesta documentario ’Comizi d’Amore’, con la fisionomia del tutto speciale di capitale dello svago balneare borghese e della sensualità estiva, in un’Italia in evoluzione tra fremiti conservatori e desideri nuovi. Infine, nel 1968, la scelta di una figura spavaldamente espressiva del carattere viareggino, nella grandiosa dimensione intellettuale di Cesare Garboli, tra i partecipanti al film ’Teorema’, è ulteriore segnale del complicato fascino di attrazione e ispirazione dialettica che Pasolini riceveva dall’umore della città. Sono alcuni segni di quanto Viareggio, tra cinema, letteratura e teatro, palcoscenico mitico della condizione avventuriera della vacanza, attraesse Pasolini – conclude Ficacci –; questo spettacolo vuole pertanto essere la sorprendente sintesi di sperimentale poesia civile e crepuscolare lirismo che a Viareggio ricevette la sua consacrazione, un anno dopo la sua pubblicazione, per i tipi di Garzanti, nel 1956".
RedViar