Non c’è Sprocco senza polemiche Lanterna: "Siamo stati penalizzati"

Il presidente rammaricato per il verdetto. "Temi carnevaleschi scavalcati da rock e brani da Sanremo"

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di Daniele Masseglia

Alzi la mano chi ricorda uno “Sprocco“ senza le classiche polemiche del giorno dopo. Tutti a braccia conserte, giustamente, perché se è vero che il ritorno a teatro dopo tre anni ha fatto bene allo spirito del Carnevale pietrasantino, c’è chi recrimina sulle classifiche finali. Il caso più eclatante è quello della Lanterna: una canzone applauditissima ma finita settima e una scenetta che ha fatto ridere tutti piazzandosi però terza. Verdetti che non sono piaciuti alla contrada biancoceleste, che si sfoga per bocca di Silvano Benedetti, nominato di nuovo presidente al posto di Maurizio Landi. La sua accusa, indirizzata alla giuria, è di aver dato poca importanza ai temi carnevaleschi. "Siamo amareggiati: quest’anno c’erano tre canzoni legate al Carnevale – spiega – di cui due sul podio, Collina e Africa-Macelli, mentre la terza, cioè la nostra, è giunta settima. È inutile fare riunioni per stabilire certe regole e poi vedersi passare davanti da chi fa rock, musica leggera o pezzi da festival di Sanremo. Non dico che si pensava di vincere, ma il podio sarebbe stato meritato. La nostra Silvia Castiglioni, tornata sul palco dopo nove anni, è stata molto determinata e ha cantato bene tutte e quattro le sere. Invece ci hanno penalizzato proprio per il motivo carnevalesco: che significa? Il giurato non deve vedere ballerini e coreografie: quel che conta è la canzone". Benedetti non ha digerito neppure la medaglia di bronzo nella “Scartocciata“: "Onore alla Brancagliana, mi è piaciuta molto. Ma il terzo posto ci sta stretto. Quando abbiamo recitato tutto il teatro ha riso, con altri inveve lunghi silenzi. Forse non è stato capito cosa volevamo trasmettere: pazienza, è andata così".

L’onere della replica spetta come sempre al presidente delle giurie Ezio Marcucci. "A volte ci sono differenze di un punto – dice – o anche solo mezzo punto, com’è avvenuto nelle scenette. Capisco l’amarezza per le canzoni, ma ricordo che si sommano cinque verdetti: giuria popolare, testo, musica, rappresentazione e attinenza al Carnevale. Ho partecipato anch’io ai concorsi, l’agone porta ognuno a ritenere di aver fatto la prova migliore. Ma è, appunto, un concorso, siamo a Carnevale, bisognerebbe essere più sereni e migliorarsi per l’edizione successiva. Sono sereno e sicuro di aver scelto i giurati migliori".