
Il noto critico ha apprezzato le opere dell’artista definendo la sua pittura profondamente sentimentale.
Nel fine settimana appena trascorso, il critico d’arte Vittorio Sgarbi ha fatto visita al Forte Leopoldo I per ammirare la mostra "Eugenio Cecconi: giornate di caccia e di colore". Accolto dal presidente della Fondazione Villa Bertelli, Ermindo Tucci, Sgarbi ha voluto dedicare una visita privata all’esposizione. La retrospettiva – aperta al pubblico fino al 19 novembre – si articola in sette sezioni tematiche e propone un’ampia selezione di opere che attraversano l’intero arco della produzione pittorica di Cecconi, con particolare attenzione alla vita rurale, alla caccia e alle figure femminili del mondo contadino. Sulla propria pagina ufficiale, Sgarbi ha condiviso una riflessione critica di grande rilievo, definendo Cecconi "un parallelo dell’impressionismo italiano", per la capacità – condivisa con i pittori francesi – di cogliere l’emozione della visione più che descriverla. Un’occasione preziosa per riscoprire, attraverso le sue parole, un artista la cui pittura non è né analitica né narrativa, ma “profondamente sentimentale”, in cui l’elemento lirico prevale sulla costruzione formale. In questo, Cecconi si distacca dall’approccio dei suoi contemporanei macchiaioli, rivelando una cifra espressiva autonoma e profondamente poetica.
La presenza di una figura autorevole come Vittorio Sgarbi conferma l’interesse che la mostra sta suscitando nel panorama culturale nazionale e offre un’ulteriore occasione per riscoprire, nella cornice del Fortino, l’opera di un artista capace di raccontare il paesaggio e l’anima del suo tempo con straordinaria delicatezza e intensità.