REDAZIONE VIAREGGIO

Melodie e polemiche. La colla di Elio e Mariani per ora non fa presa sui cuori dei viareggini

Sui social imperversa la bufera dei puristi del classicismo musicale. E anche gli esperti si dividono. Il trombettista Tofanelli la difende. "Il valore sta nell’originalità della costruzione che la rende non scontata".

Melodie e polemiche. La colla di Elio e Mariani per ora non fa presa sui cuori dei viareggini

Con l’acqua e la farina a Viareggio si fa la colla. Ma al momento "Farina, carta e colla" intesa come la canzone ufficiale del Carnevale – scritta da Stefano Belisari (in arte Elio) e da Mirco Mariani degli Extraliscio – sembra attecchire ben poco tra i viareggini. Abituati, forse, a melodie diverse per cantare il proprio Carnevale, autoctone e salmastrose. E così se il cha cha dei coltellacci era straccato sulle nostre pastasciutte fino a diventare un inno della patria carnevalesca, il nuovo cha cha di Elio e Mariani deve ancora far breccia nei cuori dei carnevalari.

E sui social impazza così la bufera. I più contestano e criticano la scelta. Qualcuno invita alla calma e pensa che comunque aver ingaggiato Elio è pur sempre un colpo da novanta e una bella promozione.

Marco Bartalini, Massimiliano Grazzini e Andrea Tofanelli sono tre musicisti, carnevalari e viareggini. "Posso anche appoggiare l’idea della Fondazione Carnevale di affidarsi a personaggi illustri - dice Bartalini -, ma ciò non toglie che il prodotto finale sia decisamente scadente e realmente povero di contenuti. Nel testo di Carnevale non c’è niente. Tante frasi fatte che lo rendono mediocre, troppo semplice per quello che dovrebbe essere un inno del Carnevale". Critico anche Massimiliano Grazzini: “Prodotto che da un punto di vista musicale non lascia niente di particolare, benché ben confezionato, ed ancor di meno sotto il profilo testuale in quanto non trovo né guizzi creativi né, tantomeno, evocativi che possano suscitare un po’ di emozione. La tradizione del carnevale di Viareggio vanta numerosi esempi di canzoni che hanno prodotto forti emozioni evocative in chi le ascolta, sia nella costruzione musicale che in quella testuale. Forse Elio potrà portare qualche visualizzazione in più al Carnevale di Viareggio, ma il fine non giustifica i mezzi".

Completamente all’apposto l’analisi di Andrea Tofanelli, che con Elio ha collaborato per gli album ‘Cicciput’ e ‘Figatta de Blanc’, oltre ad aver condiviso, sul palco, diversi concerti: “E’ una canzone che non rientra nei canoni della tipica canzone carnevalesca viareggina, questo potrebbe anche renderla poco digeribile, ma il suo valore sta proprio in questo. Nell’originalità della costruzione musicale che la rende non scontata e volutamente elegante ed ironica, senza mai scadere nel becero e nel grossolano. L’arrangiamento funziona molto bene e presenta alcune soluzioni armoniche raffinate che, come nella musica pop di alta qualità, appaiono e scompaiono in un attimo come pennellate sapienti o come l’ingrediente di una ricetta che assapori ma non capisci cosa sia. In più il tutto è arricchito dalla statura artistica e dalla capacità umoristica e sardonica di Elio, capace di duettare egregiamente con Mariani. Un brano per palati musicali un po’ più raffinati - sottolinea ancora Tofanelli -, ma non possiamo più blindarci nella tradizione conservatrice della marcetta, né appiattirsi nel deserto musicale dell’attuale musica discotecara. Questo è un brano elegante".

Sergio Iacopetti