VIAREGGIO
Il numero scritto sulla sabbia che si infrange sulla riva. I gruppetti che giocano a pallavolo, e chi, più distratto, seduto sulla sabbia, guarda il cellulare. Sono i ragazzi, giovanissimi, diciottenni, che ieri hanno scelto Viareggio per celebrare il rito dei cento giorni alla maturità. Un rito, appunto, che come tale deve essere onorato. E se non è agli dei olimpici che si appellano, almeno alla fortuna. Per questo c’è chi scrive il voto agognato sulla sabbia: perché il mare con le sue onde se lo porti via. Ma c’è anche chi, per scaramanzia, preferisce di no. C’è il timore che possa portare male fa…
Tanti, tantissimi, i ragazzi, soprattutto dall’entroterra toscano che si sono riversati in piazza Mazzini per ridere e per scherzare. Per passare una giornata diversa dalla solita routine. Per ascoltare e ballare sotto il palco di scuola Zoo che ha animato la spiaggia. Alle 13 l’inizio della musica, con già tanti ragazzi sotto al palco e i richiami degli organizzatori a lasciare tutto pulito. "Per l’ecologia, perché nessuno si faccia male col vetro", scandisce un ragazzo al microfono. Tanti, tantissimi, sono già sdraiati sugli asciugami. E in un certo senso il meteo è stato dalla loro: le temperature sono calde per essere marzo e non a caso i più sono vestiti primaverili o anche estivi. T-shirt, top, jeans tirati al ginocchio. Colpisce che molti siano però vestiti in serie: tutti uguali come se fossero in divisa, pur non essendolo. Tra i giochi spicca la classica pallavolo: il rischio è soprattutto di non colpire gli "accampamenti" vicini. Non a caso appaiono tra le facce giovani venditori di palloni armati di grossi sacchi. Più vicino alla riva, qualcuno gioca a pallone. Ma colpisce tra i riti scaramantici anche il lanciare il sale. Chi non gioca, parla con gli amici o sta al cellulare. C’è chi beve qualche birra. È come una festa sulla spiaggia, ma non d’estate.