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Torna la corrente e nelle case brucia tutto: "L’Enel ha allacciato forniture da 380 volt"

Elettrodomestici da buttare: molte famiglie si preparano a chiedere risarcimenti kolossal

ALLARME Principi di incendi nelle case quando è tornata la luce

Pietrasanta, 12 marzo 2015 - Il danno e la beffa continuano a darsi il cambio con malcelato sadismo e così capita, a Pietrasanta, di vedere le case andare a fuoco perché il voltaggio è stato tarato male dai tecnici al momento del ripristino dell’energia elettrica. Leggi: bordate da 380 o 420 volt anziché i canonici 220. I casi accertati sono già una dozzina ed è un miracolo che a farne le spese siano "soltanto" televisori, frigoriferi ed elettrodomestici vari, senza contare le stanze completamente annerite, innalzando così l’asticella dell’ansia e della rabbia in quelle famiglie che stanno cercando di rialzarsi dopo il devastante passaggio dell’uragano. Diciamola tutta. In tanti si chiedono cos’altro deve succedere in un territorio che negli ultimi 14 mesi ha subìto l’inimmaginabile: dall’isolamento post-frane delle frazioni di Vitoio e Castello (gennaio 2014) all’invasione di colibatteri con relativi divieti di balneazione (in estate), fino alla contaminazione da tallio nell’acquedotto di Valdicastello e Pietrasanta (a ottobre e novembre), caso unico non in Toscana, ma in Europa.

Quello che sta succedendo in questi giorni, dicevamo, ne è il degno successore. Ne sa qualcosa Tiziano Marsili, residente al Vecchiuccio e volontario dell’associazione di Protezione civile «Muttley’s Group», altra vittima di questo delirio climatico: le chiavi della nuova sede, ai Macelli, sono state consegnate due giorni prima dell’uragano e gli alberi crollati impediscono qualsiasi ingresso. In casa vivono sette persone, tra cui un’anziana invalida: tutti pensavano che il peggio si fosse concretizzato con lo sradicamento di sette ulivi, gazebo e tettoia del rimessaggio. "La corrente era già tornata giovedì sera – racconta Marsili – ed eravamo relativamente tranquilli. Martedì mattina andava invece a sbalzi e a un certo punto, verso le 10.30, sembrava di avere il sole in casa dalla luce emessa. Un attimo dopo il televisore in camera da letto ha preso fuoco, incendiando il soffitto a travi e affumicando tutta la casa. Meno male che in quel momento non c’era nessuno nella stanza. Il nostro elettricista ha poi misurato il voltaggio: era a 420 volt. Chiederò i danni, è una cosa inaudita".

Faranno altrettanto dieci famiglie di Strettoia, le quali stanno unendo le forze per affidare a un legale la causa contro Enel. "La mia ragazza se n’è accorta martedì intorno alle 17 – dice Nicola Buffoni, residente alla Cantina – quando ha avvertito puzza di bruciato: la caldaia, il televisore, il forno e il frigorifero sono da buttare. Pensare che la corrente era tornata domenica e avevamo atteso tre ore prima di riaccendere la casa. Poi abbiamo capito l’inghippo: hanno sbagliato i tecnici a dare 380 volt invece di 220. In confronto i danni del vento sono poca cosa visto che ci abbiamo rimesso qualche tegola. Abbiamo già contattato un legale insieme ad altre nove famiglie, tra le quali una di Metati Rossi, perché pretendiamo un risarcimento. E’ il minimo che potevamo fare".

Daniele Masseglia