Francesca Navari
Cronaca

L'ultimo saluto all'amato ingegnere

A Seravezza una folla immensa ai funerali di Andrea Tonacci

Funerale a Seravezza

Viareggio, 12 agosto 2015 - «Quante volte un uomo deve guardare verso l’alto prima che riesca a vedere il cielo? La risposta, amico, sta soffiando nel vento...». Mentre don Hermes recitava in italiano il testo di «Blowin in the wind», celebre brano di Bob Dylan, il feretro usciva dalla chiesa accompagnato da una scia di note. Tra lo strazio di tutti coloro che oggi nel duomo di Seravezza hanno tributato l’ultimo saluto a Andrea Tonacci, l’ingegnere 45enne rimasto ucciso nell’incidente avvenuto lunedì sera in via Federigi. Gremite le panche, le navate e perfino il sagrato con tanta gente rimasta fuori ma con la voglia di stringersi attorno alla famiglia: distrutti papà Mario, noto consigliere comunale Pd, mamma Maria Giulia storica maestra del paese e la compagna Laura. A commuovere è stato l’intervento del fratello minore Fabio che si è avvicinato al pulpito con la figlia in braccio. 

«MI hai aiutato a superare tante paure – ha detto rivolgendosi ad Andrea – sia quando ero piccolo che da adulto. Mi hai protetto e sostenuto. E quando aspettavo mia figlia sei stato tu a rassicurarmi garantendomi il tuo supporto. Sempre. E mia figlia in sostanza l’hai crescuta tu». Poi ha speso parole dirette alla mamma in prima fila. «Non sono credente come te – ha proseguito – e oggi sono molto arrabbiato e provo un profondo senso di ingiustizia per quanto è accaduto». Espressioni che hanno calato una cortina di doloroso silenzio tra i presenti: il sindaco Ettore Neri, gli assessori ma anche rappresentanti dell’opposizione e dipendenti comunali. Poi tanta gente comune che con Andrea aveva stretto rapporti di amicizia o che l’aveva conosciuto per le sue doti professionali. L’ex sindaco di Stazzema Michele Silicani, compagno di lavoro, ne ha rimarcato «l’etica e la correttezza, oltre al legame fraterno» stretto all’interno dello studio tecnico. Usciva proprio dal lavoro Andrea, quando il destino ha deciso per lui, sulla strada verso casa. L’ultimo percorso l’ha fatto abbracciato dalla musica di Bob Dylan che più amava, tra la toccante testimonianza di affetto di una comunità intera che l’ha seguito al cimitero de La Cappella.