DANIELE MASSEGLIA
Cronaca

Lo storico Cro chiude dopo 10 mesi. Ma i quattro posti di lavoro sono salvi

È durata poco la gestione a Valdicastello. "Pochi parcheggi, pochi clienti. I dipendenti li portiamo sul mare"

Lo storico Cro chiude dopo 10 mesi. Ma i quattro posti di lavoro sono salvi

Ci hanno messo tutta la buona volontà di questo mondo, forti del robusto bagaglio maturato nel mondo della ristorazione. Ma il tentativo di far ripartire una struttura secolare come il Cro di Valdicastello è durato soltanto dieci mesi. Pochi parcheggi nei paraggi della struttura, che si trova a poche decine di metri da Casa Carducci ed è di proprietà dell’associazione “XII Agosto“, e pertanto pochi clienti invogliati a frequentare il principale punto d’aggregazione della frazione. Mettiamoci poi il ricnaro delle bollette e il gioco, purtroppo, è fatto. Elementi che hanno convinto la famiglia Bandelloni, titolare della ditta “All Service“ ad alzare bandiera bianca e a riconsegnare le chiavi sperando che qualcun’altro prenda il testimone.

Ma dietro questa brutta notizia c’è il risvolto della medaglia: i quattro dipendenti del circolo sono stati mantenuti e verranno impiegati nel bar-ristorante che la “All Service“ da alcuni anni gestisce al bagno “Pietrasanta“ di Fiumetto, di fronte alla Versiliana. Ciò non toglie che per gli abitanti di Valdicastello e gli affezionati turisti che da sempre visitano la frazione sia stato un duro colpo veder di nuovo chiuso il Cro, la cui apertura risale al 5 dicembre 1910 con l’allora Società di mutua assistenza (il centenario fu celebrato nel 2010 con il sindaco Domenico Lombardi e il compianto parroco don Marco Marchetti) per poi trasformasi in Cro nell’immediato dopoguerra al pari degli altri circoli cittadini, da Porta a Lucca a Solaio fino a Pontestrada. La gestione appena terminata era stata portata avanti dalla presidente Lorenza Bandelloni e dal vice presidente, nonché suo padre, Valter Bandelloni.

"Mi auguro – dice quest’ultimo – che subentri una gestione familiare, visti i costi che comporta una struttura del genere. A partire dal personale: avevamo due baristi che si alternavano, un cuoco e una cameriera. Li porteremo tutti con noi al bar-ristorante giù al mare, non li lasceremo a piedi. Per noi tra l’altro sarà la quarta stagione: prevediamo di aprire il 18 aprile". Il rammarico per la chiusura è comunque notevole: "È davvero un peccato. Partite di calcio, incontri come quello con le scuole a colloquio con il supersite della strage di Sant’Anna Enio Mancini e spettacoli di vario tipo non sono bastati. Ho fatto anche delle plance di 18 metri quadri per dare un input positivo al locale. Ci hanno stroncato le utenze, oltre 1.000 euro solo di elettricità, e i pochi parcheggi: se fai gli eventi di sera la gente viene ma trova tutto già occupto dagli abitanti".