REDAZIONE VIAREGGIO

Lavoratori edili e cavatori: sos caldo: "Serve rimodulare orari e carichi"

Gambassi della Fillea lancia l’allarme e invoca misure da adottare: "Stop all’attività dai 35 gradi"

Lavoratori edili e cavatori: sos caldo: "Serve rimodulare orari e carichi"

Sos caldo per chi lavora nell’edilizia o nel lapideo. Con l’arrivo dell’estate la protezione dei lavoratori dai rischi di infortunio e di sviluppo di malattie professionali, connessi alle temperature elevate, deve essere una priorità. A ribadire la necessità di "rimodulare carichi e orari" è Alessai Gambassi della segretaria Fillea Cgil. "Gli eventi di calore estremo, come ormai noto – comincia – possono causare problemi di salute significativi come colpo di calore e altre malattie legate allo stress da calore. L’esposizione eccessiva allo stress termico aumenta il rischio di infortuni purtroppo talvolta anche mortali. I lavoratori che svolgono la loro mansione all’aperto, e ci riferiamo in particolare agli edili e ai cavatori che rappresentiamo, sono a rischio anche di una maggiore esposizione ai raggi uv con conseguente possibilità di scottature solari e in ultima analisi anche di sviluppo di gravi malattie della pelle. Anche i lavoratori che svolgono la loro prestazione lavorativa all’interno delle fabbriche sono a rischio di maggiore stress da calore, in particolare chi lavora in edifici scarsamente raffreddati, chi svolge lavori fisici pesanti e deve utilizzare dpi in condizioni di caldo".

"Riteniamo necessaria – entra nello specifico – una adeguata formazione da rivolgersi ai datori di lavoro e ai lavoratori, finalizzata alla conoscenza degli effetti derivanti da temperature estreme e alla conoscenza della percezione del rischio. Altresì richiamiamo l’importanza che il datore di lavoro informi i lavoratori sugli effetti del calore, controlli la temperatura e l’umidità, predisponga aree di riposo ombreggiate, metta a disposizione acqua fresca ed eviti lavori isolati. Chiediamo alle imprese, per mitigare i rischi, l’attivazione della cassa integrazione guadagni ordinaria in caso di temperature superiori a 35 gradi o, anche inferiori, ma percepite come elevate e di rimodulare orari e carichi di lavoro tramite accordi con Rsu e organizzazioni sindacali. La Fillea Cgil è disponibile ad aprire subito tavoli di confronto. Infine sollecitiamo maggiore vigilanza da parte degli organismi proposti – conclude Alessia Gambassi – e ci appelliamo alle istituzioni locali affinché vietino con specifiche ordinanze di svolgere attività, a forte rischio termico, in particolari fasce orarie della giornata"

Francesca Navari