
Una delle vetrine infrante dai ladri nei negozi della Passeggiata (foto repertorio)
Viareggio, 3 agosto 2025 –
Co n un intervallo di un paio d’ore, che dalla notte sfondano l’alba, un ladro solitario ha colpito in almeno due locali della Passeggiata. Siamo al primo d’agosto.Le telecamere di entrambi i ristoranti, “Casablanca“ e “Olivieri“, lo riprendono “senza filtri“. Si mostra infatti a volto scoperto, al più con un cappellino da baseball in testa quando fuori c’è già troppa luce. Bermuda scuri, un maglioncino beige, e uno zainetto sulle spalle mezzo vuoto. Per essere riempito.
Intorno alle 3.50 l’ingresso da “Casablanca“, dove il malvivente è riuscito ad entrare forzando una finestra laterale, “ma per fortuna senza romperla” racconta la titolare, Sabrina Gabrielli. Da lì si è introdotto in sala, e facendosi spazio tra i tavoli apparecchiati si è diretto verso il registratore di cassa. Dove ha trovato il cassetto spalancato e vuoto.
“Lo lasciamo così in modo che sia subito chiaro che nel locale, a chiusura, non resta nemmeno un centesimo. E con la speranza – spiega – che prima o poi si stanchino di provare ad entrare”. Che si sia sparsa la voce o solo per la fortuna, “Dopo stagioni ben più complicate, quest’anno – racconta ancora Gabrielli – a dire la verità questa è la prima volta che subiamo un’intrusione. E speriamo anche l’ultima”.
Un paio d’ore più tardi, intorno alle 6, quando ormai si era fatto giorno, lo stesso uomo si è presentato da “Olivieri“. Le telecamere lo riprendono entra arriva in bicicletta su via Barellai. Dietro i bagni lascia la bici e inizia ad accanirsi contro una finestra del ristorante finché non riesce a sventrarla. Senza nemmeno guardarsi intorno mira alla cassa, sfila il cassetto e se lo infila nello zaino.
“Quello che mi ha colpito – racconta la proprietaria, Antonella Pesetti – è la spregiudicatizza e la rapidità con cui ha agito: a volto scoperto, in nemmeno un minuto. Quello che mi rammarica – aggiunge – è che il problema della sicurezza è molto più complesso da risolvere di quanto si pensi. Non è soltanto una questione di rinforzi, ma un problema più profonda che coinvolge tutto il Paese e che lo Stato dovrebbe affrontare con uno sguardo nuovo”.
Martina Del Chicca