
Dopo l’incaricato della società che gestisce la rete elettrica sul luogo sono intervenuti anche i carabinieri
Si procuravano energia a basso costo tramite un magnete applicato al contatore. Ovviamente, in modo del tutto irregolare. E così, due uomini, titolari di una ditta di Capezzano, si sono visti recapitare da E-Distribuzione una fattura da 120mila euro. Il caso è stato scoperto a marzo dello scorso anno, quando un incaricato della società che gestisce la rete elettrica ha richiesto l’intervento delle Forze dell’ordine nel corso di un’attività di controllo sulla ditta. L’addetto, all’arrivo dei Carabinieri, ha riferito ai militari di aver visto uno dei due titolari "asportare un magnete posto sul contatore elettrico prima del nostro arrivo".
Inoltre, l’uomo ha spiegato ai Carabinieri che "questo magnete serviva ad alterare i consumi di energia elettrica negativamente, abbassando notevolmente i consumi. Ci riferiva inoltre che prima del nostro arrivo uno dei due responsabili della ditta, tramite un foro che si trovava alle spalle del vano contenente il contatore, asportava questo magnete facendolo sparire prima del nostro arrivo".
Insomma, grazie al magnete piazzato sul contatore, i due imprenditori consumavano energia a sbafo. "Dall’analisi dei prelievi irregolari eseguita da E-Distribuzione — si legge nella documentazione inviata dalla compagna dei servizi ai Carabinieri — si desume che il prelievo irregolare risale al primo ottobre 2015". In base ai calcoli effettuati, l’energia elettrica consumata indebitamente dai due imprenditori supera i 324mila kwh, per un valore monetario di 55.921,15 euro. Per questo, E-Distribuzione ha provveduto a emettere una fattura da 121.290,59 euro Iva inclusa, somma comprensiva dell’accisan sull’energia e delle addizionali degli enti locali.
"È opportuno evidenziare — spiega ancora E-Distribuzione — che la sottrazione di energia elettrica comporta un danno anche allo Stato per quanto concerne l’evasione dell’accisa sui consumi, le componenti tariffarie e l’Iva; e al Comune o alla Provincia per il mancato introito delle addizionali sui consumi".
Ai due imprenditori viene contestato il reato di furto in concorso, con le circostanze aggravanti previste dal codice. Mentre E-Distribuzione si tutelerà anche per violenza sulle cose e danno patrimoniale rilevante.