La villa confiscata alla mafia. Nel 2026 sarà archivio comunale

Pronto l’accordo tra Regione e Comune: Giani mette in campo 500mila euro per il recupero dell’edificio

La villa confiscata alla mafia. Nel 2026 sarà archivio comunale

La villa confiscata alla mafia. Nel 2026 sarà archivio comunale

Entro il 2026 la villa di via Civitali confiscata alla mafia ospiterà l’archivio comunale. La Regione ha infatti trasmesso al Comune la bozza di accordo per un contributo straordinario finalizzato alla riqualificazione dell’immobile: in ballo 500mila euro spalmati in due anni (250mila per il 2025 e altrettanti per il 2026). "Finalmente si arriva a compimento di questo lungo percorso che abbiamo attivato fin dall’inizio del primo mandato della nostra amministrazione" dichiarano il sindaco Bruno Murzi e il delegato ai lavori pubblici Enrico Ghiselli che ha seguito passo passo la questione. I tempi sono stati molto lunghi in quanto la particolare ubicazione del bene, collocato in adiacenza all’elettrodotto di Terna, lo sottopone alle limitazioni di legge attualmente esistenti. Infatti, la costruzione dell’edificio era avvenuta in epoca in cui la fascia di rispetto per l’utilizzo di tale struttura era inferiore a quanto poi definito in epoca successiva dalla legge attuale. Il bene che non può più ormai essere utilizzato come civile abitazione, è invece fruibile come ambiente destinato a servizi.

"Per questo si è dovuto cercare un diverso utilizzo – proseguono il primo cittadino e il consigliere Ghiselli – concordandolo con la Regione, e ottenuta la modifica dal Ministero della precedente definizione di “edificio adibito ad alloggi parcheggio per famiglie senza tetto” in semplice “destinazione a fini istituzionali”, è stato possibile ipotizzare l’utilizzo come edificio comunale". Il finanziamento della Regione andrà a coprire sia le spese di progetto che gli interventi edilizi: a breve sarà sottoscritto l’accordo tra il governatore Eugenio Giani e il sindaco Murzi e entro settembre sarà pronto il progetto per concludere l’opera nel 2026. "Siamo molto soddisfatti di essere arrivati a poter intervenire per utilizzare questo bene confiscato alla mafia, perché il mancato utilizzo di tale bene, avrebbe significato una sconfitta dello Stato e delle Istituzioni di fronte alla protervia della mafia" dichiarano all’unisono Murzi e Ghiselli.

"La soddisfazione è oltremodo sentita – sottolinea Ghiselli – anche per il fatto che solo pochi giorni fa a Forte dei Marmi con una iniziativa delle insegnanti dell’Istituto Comprensivo, supportata dal nostro Comune, abbiamo ospitato Maria Luisa Impastato, nipote di Peppino Impastato, vittima della mafia negli anni ‘70, il quale sfidò con estremo coraggio i poteri mafiosi fino a pagare con la vita per la sua battaglia per la legalità".

Francesca Navari