REDAZIONE VIAREGGIO

La stretta bancaria sul credito ora pesa su imprese e famiglie

Le banche italiane hanno inasprito le linee guida per l'approvazione dei prestiti alle imprese, portando a una diminuzione del credito erogato alle PMI nel 2023. Questa restrizione avrà un impatto negativo sull'economia, mentre la BCE sta considerando una riduzione dei tassi di interesse.

Nell’ultimo trimestre del 2023 le linee guida interne delle banche per i criteri di approvazione dei prestiti per le imprese si sono ulteriormente inaspriti. Questo fatto spiega il dato di fine anno (-7% di credito erogato dall banche alle PMI pari a meno 55 miliardi rispetto al 2022). Questi ‘peggiorati’ elementi di giudizio posti alla base delle scelte bancarie sono stati validati specialmente nel settore immobiliare e delle costruzioni oltre alla categoria dei concessionari balneari (per questi ultimi in base alla nota diatriba con l’UE). L’indagine bancaria nell’ambito dei paesi dell’euro è stata condotta dalla BCE tra dicembre 2023 e gennaio 2024. Ora per il primo trimestre 2024 è previsto un ulteriore inasprimento che condurrà ad una effettiva maggiore restrizione delle maglie decisionali sulle erogazioni creditizie ad imprese e famiglie. Meno finanziamenti al ‘sistema’ significa di fatto meno investimenti produttivi e minor acquisto di nuove abitazioni con le negative conseguenze in termini di produzione attesa, fatturato sperato e PIL nazionale realizzato. Tutto questo mentre la BCE finalmente, in base alle ultime rilevazioni del processo inflattivo, si dovrebbe attivare per rivedere al ribasso i tassi di riferimento attualmente, come noto al 4.50%. E prima avviene e meglio è per la nostra economia.