La strage di Viareggio torna in aula per l’ultimo atto. E’ stata infatti fissata per il 7 marzo la prima udienza del processo di appello bis, ultima pagina giudiziaria del disastro ferroviario del 29 giugno 2009 in cui hanno perso la vita 32 persone travolte da una nuvola di fuoco. Un incidente causato, come hanno accertato tre gradi di giudizio, da una carenza nel sistema di sicurezza del trasporto ferroviario in Europa e in Italia. Sui binari, partito da Trecate, quella notte di giugno correva a cento all’ora un treno merci carico di Gpl che è deragliato alla stazione di Viareggio per la rottura di un assile montato senza accurata manutenzione e in viaggio senza controllo. Dopo il rovesciamento, si è aperto da una delle 14 cisterne uno squarcio che ha lasciato andare nell’aria il gas infiammabile. Ed è bastata una scintilla per scatenare l’inferno in terra.
La prima sezione della Corte d’Appello, presieduta dal giudice Alessandro Nencini, sarà dunque chiamata ad esprimersi nuovamente sui profili di responsabilità di alcuni imputati e a rideterminare le pene di tutti coloro che sono stati condannati dato che la Cassazione, nella sentenza dello scorso gennaio, ha cancellato l’aggravante dell’infortunio sul lavoro. Ragione per cui anche il reato di omicidio colposo, dopo quello di lesioni e incendio colposo, è caduto in prescrizione. In occasione della prima udienza l’ex amministratore delegato di Ferrovie dello Stato, Mauro Moretti, sarà chiamato nuovamente a rinnovare la rinuncia alla prescrizione, come aveva già fatto in occasione del processo d’Appello.
mdc