
Le proposte del sindaco Giorgio Del Ghingaro per rilanciare la sanità toscana
"La sanità toscana sta attraversando una crisi di direzione strategica, aggravata da un sovraccarico gestionale e da un’eccessiva centralizzazione, in un contesto segnato dalla mancanza di una visione chiara a medio-lungo termine. La percezione diffusa è che il sistema regionale sia ormai sopraffatto dalle urgenze e dalle contingenze, incapace di sviluppare un autentico processo di cambiamento organizzativo". Ad affermare ciò è il sindaco Giorgio Del Ghingaro, secondo cui da tutto questo "derivano ricadute negative sul piano politico e territoriale, con una crescente pressione sugli amministratori locali, che spesso si trovano a gestire malesseri e tensioni senza disporre di reali strumenti di intervento. In questo clima, anche il personale sanitario appare disorientato, privo di un riferimento strategico in grado di motivare e valorizzare il proprio lavoro. L’attendismo porta sempre conseguenze negative, soprattutto per i cittadini". Ma per il primo cittadino di Viareggio la Toscana, su molti fronti, ha già atteso fin troppo.
"È giunto il momento Afferma Del Ghingaro – di anticipare, di progettare soluzioni innovative, di avere il coraggio di un cambiamento strategico. Altrimenti, da regione virtuosa, rischiamo un lento e progressivo declino". Insomma occorre cambiare. "Ma per farlo – prosegue – servono coraggio, prospettiva, direzione e una nuova strategia. Questo cambiamento deve nascere insieme ai sindaci e alle amministrazioni locali, escluse per troppo tempo dalla governance della sanità territoriale. Tre soli direttori generali non possono farsi carico dell’enorme complessità del sistema sanitario toscano. È quindi urgente un aggiornamento della normativa vigente, accompagnato da una revisione avanzata degli strumenti organizzativi e di governo. Non possiamo più rifarci a modelli del passato: servono metodi nuovi e decisioni nette". Da qui l’idea forte. "È il momento di un nuovo Patto per la Salute della Toscana, che coinvolga tutti i soggetti: Regione, Comuni, rappresentanze degli operatori sanitari e associazioni. Serve un progetto ambizioso, con una visione a medio-lungo termine, che parta dai distretti e dalle Case della Comunità, si integri pienamente con i servizi sociali e ospedalieri, e valorizzi il lavoro sui territori così come le eccellenze presenti nei presidi. L’utilizzo delle risorse del Pnrr e il completamento degli interventi già avviati saranno determinanti per avviare questo percorso di rinnovamento. Ribadisco: è il momento di avere il coraggio del cambiamento. Senza una svolta vera, non usciremo da questa situazione. L’integrazione tra i servizi sanitari e sociali è ancora troppo debole. Dobbiamo attuare concretamente, anche con formule nuove, quella che in passato fu una straordinaria intuizione toscana: la Società della Salute, realizzata con efficacia solo in alcune aree. Sburocratizzare, semplificare, integrare: è questa la strada per offrire servizi più efficienti e appropriati, riducendo al contempo i costi".