REDAZIONE VIAREGGIO

La ‘Ghenga’ del Margherita piange il poeta sognatore

A 77 anni è scomparso. Franco Galletti. Alcune sue raccolte. pubblicate da editori locali

Nessuno è profeta in patria, dice il proverbio. Che si addice alla figura di Franco Galletti viareggino classe 1944, che è scomparso in questi giorni e che gli amici definiscono “un vero poeta”. I suoi libri di poesie come “La palma blu” o “Nel blu” sono stati pubblicati più volte da editori locali, ma non sono riusciti a fare il ‘salto’ verso la grande editoria che probabilmente avrebbe meritato. Galletti era un tipo ombroso, particolare, non facile, che faceva parte della ‘ghenga’ del Caffè Margherita, da giovane come da più attempato, quando non aveva modificato le sue abitudini, i suoi interessi.

"Con lui non si parlava che di poesia e di letteratura", scrive Antonio Carollo, ex segretario comunale, ricordando l’amico scomparso dopo una lunga malattia. Gli fa eco Giorgio Polleschi, architetto, fiero di avere avuto Galetti nel catalogo delle sue edizioni: "la scomparsa del mio caro amico e bravo poeta Franco Galletti è una perdita rilevante per la cultura di questa nostra città. La sua era una poesia attenta ai fatti, alla natura di questa nostra città che non finisce mai di stupire per la sua originale vitalità culturale". Una vitalità culturale di cui il poeta Galletti aveva dato ampie dimostrazioni durante tutta la sua produzione.

Adolfo Lippi, regista e scrittore viareggino, nonché amico di Galetti, lo aveva definito nella prefazione al libro “Nel blu”, edito nel 2006 da Marco Del Bucchia, "un uomo discreto, civile, marginale, quotidiano. La sua poesia spinge, con pensieri e ritmi felici, ad una discussione ampia e matura. E dà una speranza al dibattito, almeno un interrogativo: la felicità può arrivare qui e non fermarsi più? Nel blu!”.

C.S.